L’ASTROLABIO – “Ma ce n’è proprio bisogno?” …. di Augusto Casali

La stagione turistica 2020 è stata assolutamente anomala rispetto al passato a causa della pandemia Covid 19.

Il settore, già in forte parabola discendente prima, ha subito una battuta d’arresto di proporzioni enormi e inattese. Mesi di chiusura forzata: incertezza del futuro, riaperture delle attività sotto la pressione mediatica, ordinanze contradditorie, pareri scientifici opposti, sgomento nella gente comune incerta e confusa, azzeramento della mobilità su autobus ( A San Marino praticamente non ne arriva uno da 8 mesi), sono tutti fatti che hanno prodotto un disastro economico che i commercianti stanno affrontando da soli, senza aiuti di Stato, dovendo indebitarsi ulteriormente con molte incognite ancora di fronte e senza sapere con esattezza se ce la faranno alla fine della fiera o se saranno costretti ad alzare bandiera bianca e a presentare i libri in Tribunale, andando ad ampliare la schiera dei disoccupati.

Sono mancati in Italia i turisti stranieri (circa il 90%) e di conseguenza questo fenomeno si è fatto sentire fortemente anche a San Marino. Fortunatamente nella parte finale di luglio e soprattutto nel mese di agosto e tutto sommato anche a settembre, gli italiani si sono mossi e, ovviamente anche San Marino ne ha beneficiato. E’ stato un segnale che di certo non salva una stagione ormai andata, ma che serve a ridare un poco di speranza per il futuro agli operatori del settore.

Di fronte ad una tale situazione credo i responsabili del Turismo abbiano fatto quel che la situazione sanitaria ed economica gli ha permesso. Bene dunque l’ampliamento di spazi anche su suolo pubblico a favore delle attività di bar e ristoranti che, anche data la modestia delle iniziative messe in campo, non hanno potuto contare su molti turisti ma si sono giovati della esigenza dei sammarinesi di uscire di casa dopo mesi di clausura forzata in virtù delle varie ordinanze limitative delle libertà scopiazzate di volta in volta da quelle emanate dal governo italiano e dalle regioni a noi limitrofe, aiutando così bar e ristoranti a rendere meno grave la  loro situazione economica.

Ma purtroppo, anziché essere coerenti con le scelte fatte, si è continuato a favorire iniziative disperate, mirate più che altro verso pochi operatori rispetto ai tanti che lavorano nel turismo, in particolare nei confronti degli amici che forse hanno votato “bene” nelle ultime elezioni.

Ma San Marino aveva bisogno di queste manifestazioni di infimo ordine dove trionfa la musica a tutto volume, l’alcool, gli schiamazzi notturni, il vomito per le strade, e la sporcizia in giro per il Paese?

E’ così che si pensa di valorizzare la parte di San Marino riconosciuta dall’U.N.E.S.C.O. patrimonio dell’umanità? Turbando il sonno dei residenti nel centro storico, che ad una certa ora avrebbero tutto il diritto del nutrimento derivante dal riposo? Rendendo impossibile il sonno ai turisti che sostano negli alberghi sammarinesi e che data l’esperienza non torneranno più a pernottare a San Marino?

Sulla falsa riga delle scelte fatte sarebbe stato molto meglio creare un ambiente accogliente, scegliendo artisti, nel vero senso della parola, di strada, che esistono e che avrebbero potuto esibirsi negli angoli più idonei del centro storico; l’allestimento di piano bar di qualità ma discreti, senza eccessi; l’illuminazione di zone di verde con adeguato sottofondo musicale, il tutto abbinato ad offerte culinarie degne, creando così atmosfere particolari che unite al paesaggio, alla tranquillità e alla sicurezza, con pochi soldi,  in poco tempo, avrebbero nel loro insieme potuto divenire una nuova offerta vincente che si sarebbe potuta affermare, soprattutto attraverso la forma più potente di pubblicità: il passaparola!

Invece a San Marino, senza la minima voglia di sperimentare vie originali di recupero del turismo come colonna portante della nostra economia, ci si accontenta di imitare le iniziative da spiaggia della Riviera, collocate, quelle sì, nell’habitat giusto, con le quali competere equivale per San Marino ad un suicidio annunciato, in quanto le iniziative copiate rimarranno sempre brutte copie rispetto alle originali e quindi fallimentari a lungo andare dal punto di vista strettamente turistico.

Così tutto a San Marino, nell’indifferenza soprattutto di chi non vive nel centro storico, deve diventare schiamazzo, rumore, prevaricazione nei confronti di chi non ha alcun interesse alla iniziativa di turno.

Occorrerebbe prendere in serio esame la politica turistica del prossimo futuro della nostra Repubblica, altrimenti a San Marino cambiano i governi ma di fatto non cambia mai nulla e a forza di non cambiare siamo ridotti davvero maluccio!