L’ASTROLABIO – “Obbligati a governare (almeno ancora per un po’)” … di Augusto Casali

Se ci fermiamo a riflettere sulla situazione del Paese a distanza di un paio di anni dalla costituzione dell’attuale Governo credo che il voto in generale tenda decisamente verso l’insufficienza. E dire che era partito sotto i migliori auspici, visto che chi l’aveva preceduto si era dimostrato inadeguato a tutelare gli interessi della collettività sammarinese. 

Purtroppo però nell’azione quotidiana il Governo e la maggioranza che lo sostiene, si sono troppo persi nel gettare sugli esecutivi precedenti tutte le responsabilità rispetto alle varie problematiche che coinvolgono attualmente San Marino, dimenticandosi che chi si trova alla guida del Paese i problemi deve risolverli chiunque eventualmente li abbia creati, altrimenti che cosa ci sta a fare al governo? Inoltre davvero troppi sono stati i proclami declinati al futuro: faremo, interverremo, risolveremo, “emo”, “emo”, “emo”….

Se ad esempio guardiamo la politica estera, che da sempre è stata di fondamentale importanza per le fortune della Repubblica di San Marino, a me pare che praticamente non sia pervenuta, se escludiamo tutti gli accordi firmati con i paesi più esotici del mondo che sul piano pratico poco o nulla cambieranno nella vita dei sammarinesi. Il rapporto fondamentale con l’Italia mi pare, al netto di visite e controvisite, di onorificenze a iosa, di fotografie ricordo e pacche sulle spalle, abbia toccato uno dei livelli più bassi degli ultimi settant’anni. Le vicende del problema “Targhe” e di quello del “Green Pass”, sono a testimoniarlo in maniera plastica. 

Il Tribunale è a pezzi e non perché sul tema da più parti si tengano i toni alti, come ha sostenuto recentemente il Magistrato Dirigente, ma bensì perché nella avvenuta perdita di credibilità il Tribunale, o meglio taluni Magistrati di lungo corso, hanno fatto tutto da soli. Le denunce tra giudici, i rinvii a giudizio. l’esito della Commissione Consiliare d’Inchiesta approvata all’unanimità e le sospette ingerenze nella composizione degli ultimi governi, sono lì a dimostrarlo in modo impietoso.

Nella Sanità ne stanno succedendo di tutti i colori: Direttori Generali che arrivano nel nostro Paese da più o meno lontano, senza conoscere a fondo la realtà di San Marino, trovano incarichi più allettanti altrove e se ne vanno sbattendo la porta e soprattutto lasciando a noi sammarinesi tutti i problemi aperti; Dirigenti chiamati in causa proprio dal Direttore Generale dimissionario, i quali pensano bene di reagire attraverso l’annuncio di denunce; Il Segretario di Stato,  che con il suo Movimento un tempo sosteneva che la politica dovesse stare fuori dalla gestione della Sanità, diviene l’autore di una circolare in cui praticamente tenta di commissariare tutti pretendendo di conoscere preventivamente le proposte di delibera che dovrebbero essere discusse negli organi preposti e poi si scandalizza perché tali missive divengono di pubblico dominio attraverso i mezzi d’informazione; la nomina del nuovo Direttore Generale facente funzione che in pratica  avviene e sconfessa le intenzioni del responsabile politico della Sanità. Si tratta di una serie di atti che si commentano da soli.

Sono tutti sintomi questi che palesano differenti posizioni e inevitabili tensioni all’interno del Governo, il quale, di riflesso, scricchiola notevolmente nonostante le rassicurazioni che giungono più o meno ufficialmente da più parti. 

Mettiamoci anche l’esito del Referendum e ciò che prevede la sua Legge istitutiva e ci si rende conto che trovare la quadratura del cerchio tra posizioni diametralmente opposte non sarà per nulla semplice, soprattutto se il Comitato Promotore del Referendum saprà vigilare e farsi intendere.

Tutto lascerebbe pensare che dopo l’approvazione della Legge di Bilancio la resa dei conti potrebbe essere possibile, con tutte le conseguenze del caso. Ma c’è un “ma”! Manca attualmente una alternativa concreta e credibile, perché far scendere qualcuno dalla nave per imbarcare qualcun’altro magari recentemente già scaricato, non sembra davvero essere una alternativa che possa reggere e soprattutto possa risolvere gli enormi problemi che San Marino si trova davanti. Quindi l’attuale maggioranza è obbligata, obtorto collo, a continuare a governare stancamente. A meno che non succeda qualcosa di importante; qualcosa di più sostanzioso, qualcosa che dia maggiori garanzie ai cittadini, qualcosa che possa dare veramente una scossa ad un Paese che a volte sembra rassegnato all’inevitabile.  

Ci sono due fatti accaduti recentemente che devono fare riflettere: le Elezioni Amministrative Italiane e le Elezioni Politiche in Germania che segnano il dopo Merkel. Ebbene in Italia ha votato circa il 50% degli aventi diritto, l’altra metà di elettori è rimasto a casa. Segno evidente che i cittadini si sentono distanti dalla politica e dalle istituzioni. Quando e se, rimarranno a casa il 50% più uno degli aventi diritto al voto, la democrazia rappresentativa sarà probabilmente agonizzante. Il messaggio sia di insegnamento anche per il nostro Paese legato all’Italia da usi e costumi. 

In Germania invece, Paese che pesa notevolmente nelle scelte europee, sono tornati i Socialisti, i quali invertendo una tendenza del recente passato sono tornati ad essere il primo partito della Germania. Chissà se i Socialisti di San Marino, sia quelli ormai senza rappresentanza sparsi qua e là, sia coloro i quali militano in quel che rimane dei Partiti Socialisti divenuti ormai ininfluenti rispetto al futuro del Paese, se ne sono accorti?

Augusto Casali