Lasciatemelo dire da Socialista, il tentativo in atto di riorganizzare il Partito Socialista contiene in sé più di un significato: innanzitutto quello di non fare morire il Partito più longevo di San Marino che ha legato il suo nome alle maggiori conquiste democratiche del nostro Paese; basti pensare alle lotte che hanno portato all’Arengo del 1906 o all’istituzione del sistema di sanità e sicurezza sociale a tutela di tutti i cittadini nell’ormai lontano 1955.
Un partito, per quanto abbia una lunga e nobile storia, non può però pensare di vivere di passato, anche se è bene averlo un passato consolidato, per comprendere meglio da dove si viene e meglio capire dove si deve andare; un partito vive soprattutto di presente, o meglio, della sua presenza attiva tra la gente, di cui dovrebbe saper coglierne le necessità reali.
Ora, per il Partito Socialista questo meccanismo virtuoso ha cominciato ad incepparsi tempo addietro e siccome la storia cammina sulle gambe degli uomini, la stessa, fortunatamente popolata di grandi maestri, è stata contaminata da qualche opportunista che, più che pensare agli ideali Socialisti, ha sfruttato la posizione raggiunta a favore di sé stesso. Il popolo Socialista li ha creduti, li ha seguiti, così come la storia ci insegna essere successo in molti casi, e il Partito Socialista ha inesorabilmente imboccato la via del declino.
Ora ci sono uomini che quel Partito lo vogliono riorganizzare, mettendo una pietra tombale sulla gestione degli ultimi anni, ponendo, al centro, gli interessi generali del Paese e soprattutto gli aspetti che danno un senso all’aggettivo “Socialista”: Libertà, Democrazia, Giustizia Sociale.
Altro motivo perché il Partito Socialista non deve morire è che, anche se il modello capitalistico senza regole è ormai dilagante, ci sarà sempre qualcuno più debole, più vulnerabile, più bisognoso di attenzione. E chi dovrebbe svolgere questo compito se non i Socialisti?
Inoltre sarà una pura coincidenza, ma da quando il Partito Socialista ha perso il ruolo di forza centrale nello scacchiere politico, i sammarinesi hanno cominciato ad avere molti più problemi rispetto al passato.
E poi, in tutto quello che sta accadendo, c’è anche la necessità di rimettere in moto la politica, che a San Marino sembra essersi fortemente arrugginita. La politica, se esercitata, ti consente di vedere oltre il naso, a volte fino alla finestra e in alcuni casi addirittura oltre, garantendo alla collettività un futuro accettabile anziché futuri incerti che spaventano i cittadini.
Mi pare che siano tutte buone ragioni per impegnarsi seriamente affinchè il Partito Socialista possa riorganizzarsi a dovere. Certo, visti i danni prodotti, non sarà semplice ma vale la pena di mettere al servizio di questa causa la propria esperienza, senza obiettivi di carattere personale, perché tutto va bene, anche le mode, ma non può morire la pianta del Socialismo:ha radici troppo solide e profonde, che possono imbattersi in stagioni più o meno propizie, ma che sarà sempre in grado di produrre frutti fragranti di cui tutti hanno beneficiato, beneficiano e beneficeranno!
Augusto Casali