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Finalmente qualcosa si muove! Il Collegio Garante ha ammesso il Referendum di modifica della Legge Elettorale presentato da forze di opposizione.
Era il 29 novembre 2016, quando sul sito che ho creato, “La Voce del Monte”, mi occupavo della necessità di cambiare la legge elettorale vigente. Eravamo alla vigilia del ballottaggio nelle Elezioni Politiche Generali che si è poi svolto il 4 dicembre di quell’anno. E concludendo il mio intervento, in cui lamentavo l’inadeguatezza della Legge Elettorale, scrivevo testualmente: “Infatti ora i sammarinesi, che domenica 4 dicembre si recheranno alle urne per il ballottaggio, si ritroveranno, comunque vada e chiunque vinca, con una palese minoranza alla guida del Governo della Repubblica, mentre le complesse problematiche che attendono soluzioni in tempi ragionevolmente brevi, esigerebbero una maggioranza e un governo forti e soprattutto autorevoli, almeno per rappresentanza.” Come siano poi andate le cose e soprattutto come stiano andando ora, confermano l’esigenza di un radicale cambiamento delle regole del gioco perché quelle attuali, è dimostrato dai fatti, sono assolutamente superate dalla realtà delle cose.
Sono tornato poi a più riprese sull’argomento nell’apatia generale, e mentre non mi stupiva l’atteggiamento dei partiti di Governo, ancora storditi dall’ebrezza dell’avvenuto “miracolo”, ero viceversa stupito per l’assenza di iniziativa dimostrata dai partiti di opposizione.
Alla fine l’opposizione si è mossa, meglio tardi che mai! E ha scelto la strada del referendum che impone ora un grande impegno a cominciare dalla raccolta di oltre 1.000 firme per poter essere celebrato. Già, perché questo Paese è strano: si dà vita all’istituto del referendum, massima espressione della democrazia, se ne chiede con un referendum ad hoc la riforma del quorum che era un impedimento, e poi si aumenta il numero delle firme al fine di rendere più difficile il ricorso alo stesso istituto del Referendum.
Comunque la macchina referendaria è stata messa in moto e i proponenti chiedono una riforma che dia la possibilità, in caso di mancata maggioranza al primo turno, di espletare alcuni tentativi per dare vita ad un governo attraverso un mandato decrescente alle forze politiche che hanno ottenuto il miglior risultato, riservando il ballottaggio solo nel caso di fallimento degli eventuali tentativi: una sorta di sistema proporzionale camuffato!
Penso che l’opposizione avrebbe dovuto avere più coraggio, proponendo, senza tanti ghirigori, una legge elettorale di tipo proporzionale puro. Credo che sarebbe stata la soluzione migliore per due motivi: perché è comunque il sistema più democratico possibile, in quanto poi in Consiglio Grande e Generale ognuno rappresenterebbe l’esatta percentuale raccolta presso l’elettorato; perché si riscoprirebbe la politica, in quanto i governi nascerebbero sulla base di programmi mediati e condivisi e non più attraverso la composizione di coalizioni raccogliticce, con l’unico intento di ottenere un voto in più degli avversari per raccattare uno spropositato premio di governabilità a discapito della rappresentatività degli elettori.
Comunque meglio di niente! La proposta di referendum di modifica della legge elettorale deve essere accolta come un fatto positivo, magari migliorabile in futuro. Intanto però i cittadini sammarinesi farebbero bene a mobilitarsi per sostenere con la propria firma il referendum proposto, poiché è nell’interesse dell’intero Paese rendere più complicato, io spero impossibile, che una modesta minoranza possa ancora dare vita al Governo della nostra Repubblica, senza un consenso maggioritario, senza l’autorevolezza dettata dalla necessaria rappresentanza, senza il collante sulle cose da fare anziché quello della esclusiva difesa della poltrona.
I guai prodotti con questo stato di cose sono sotti gli occhi di tutti. Non si perda dunque la nuova occasione che viene offerta agli elettori sammarinesi!