
Qualche giorno addietro, la stampa locale si era soffermata su di una notizia: L’acquisto, attraverso l’Azienda Autonoma dei Servizi, che notoriamente non naviga in buone acque (tanto per rimanere in tema) di quote minoritarie di Romagna Acque, la Società di diritto italiano, che controlla anche le acque della diga di Ridracoli. L’operazione in corso, confermata dal Presidente della stessa Romagna Acque, il quale ha dichiarato di aver ricevuto dall’AASS una comunicazione con cui San Marino avrebbe manifestato interesse, avrebbe aperto una attenta riflessione.
La ratio di quest’ultima “trovata” della nostra famigerata Azienda Autonoma (si fa per dire!), quale sarà? I più pensano che questa operazione porterà maggiore autonomia nell’approvvigionamento dell’acqua, ma sbagliano e per la semplice ragione che le forniture sono soggette ad appositi contratti, i quali non possono essere di certo modificati ad hoc per la partecipazione minoritaria nella Società di gestione delle acque.
E allora? La ratio appare ancora più difficile da decifrare, se non con l’ennesima perla che la dirigenza dell’AASS forse ha infilato, l’ultima di una lunga serie che ha portato in pochi anni l’Azienda dei Servizi da un attivo di decine di milioni di euro ad un deficit assai consistente, ragione per cui gli effetti negativi ricadono sui cittadini costretti a pagare bollette stratosferiche in questi ultimi tempi.
In attesa che qualcuno che conta, pagato dai sammarinesi per vigilare sugli interessi della collettività, si svegli, e voglia andare a verificare l’operato di una Azienda che eroga servizi pagati dai cittadini e che, nonostante ciò, si trova oggi in deficit, dopo aver dilapidato il capitale accumulato negli anni passati, forse è il caso di fare alcune considerazioni di fondo.
Il nostro piccolo territorio non possiede tante risorse nel sottosuolo, ma una ce l’ha di certo: l’acqua!
Siamo abbastanza ricchi di falde acquifere che non si capisce per quale motivo non vengano utilizzate; non si comprende perché, invece di pensare come gettare i soldi dalla finestra, non si metta mano ad un progetto di sfruttamento intelligente di questo bene sempre più prezioso di cui San Marino è dotato. Oltretutto, le moderne tecnologie dovrebbero favorire l’utilizzo dell’acqua presente nel sottosuolo del nostro territorio.
E davvero non si comprende come si pensi a tutto, autovelox in ogni dove, rotonde grandi, medie, oblique, manifestazioni inutili, viaggi a go-go, ma nessuno pensi a mettere mano ad un progetto che davvero permetterebbe maggiore autonomia idrica per la nostra Repubblica. Non solo, ma come tutti sanno dall’acqua è possibile produrre energia elettrica. Ogni paesino di alta montagna possiede il proprio bacino acquifero con il quale produce energia elettrica, quindi, anche da questo punto di vista, il nostro Paese potrebbe fare passi importanti verso una maggiore autonomia.
Tutto questo, non è difficile da comprendere, si riverbererebbe positivamente sulla popolazione e sulle famiglie sammarinesi, oggi oppresse da tariffe ormai insostenibili, soprattutto per i nuclei familiari economicamente più deboli o a monoreddito.
Per progetti così importanti per la collettività di San Marino credo che sarebbe giustificato, questo sì, anche il ricorso al debito pubblico, perché rimetterebbe in moto l’economia sammarinese sia per la realizzazione delle opere, sia per gli intuibili effetti finali positivi verso ogni famiglia sammarinese.
Purtroppo, in questo momento così modesto della politica sammarinese, dove c’è spazio solo per consolidare la poltrona e pensare a sé stessi; in cui il Consiglio Grande e Generale è semplicemente chiamato a svolgere un lavoro notarile, al fine di ratificare decisioni assunte nelle conventicole; sembra non esserci spazio per questi argomenti di interesse generale per la popolazione. Ma attenzione, se si continua ad andare avanti così, con il caro vita galoppante, le utenze esagerate, i mutui che si alzano, gli stipendi e le pensioni che non reggono più perché il loro potere di acquisto è eroso anno dopo anno, rimanendo inermi, andremo a schiantarci contro il muro. E ci faremo male tutti. Nessuno escluso!
Augusto Casali