L’ASTROLABIO  – “Raffronti Storici” … di Augusto Casali

“Raffronti Storici” è il titolo di un articolo apparso su “Il Nuovo Titano” ad opera del Prof. Pietro Franciosi esattamente 100 anni fa. Egli scriveva: “La nostra Repubblica, come ognun sa, originata da un profugo e accresciutasi col volgersi dei secoli col dare asilo ai molti vinti dalla forza o dalla sfortuna e a molti perseguitati dalla malvagità o dalla sventura, durante il periodo che la Penisola fu divisa in piccoli stati, ebbe modo con le sue armi di sostenere i sacri suoi diritti….”

“…Ma allorquando rimase chiusa, prima tra i confini dello Stato della Chiesa, e poi in quelli del Regno Italiano, andò incontro a molestie, a minacce e a rappresaglie e a pericoli non pochi, non potendo far valere integralmente, di fronte ai potenti e ai forti, i diritti degli umili e dei deboli. E dipese dalla politica dei suoi reggitori (Politica Estera) e sempre ne uscì più o meno illesa, più o meno indebolita nella sua secolare libertà.

Ricorrendo a qualche raffronto storico vediamo che più ci si addentra nei moderni tempi, più questo piccolo Stato trova difficoltà e deficienza nei suoi Reggitori nel saper salvaguardare e sostenere la repubblicana indipendenza.

“1851: soldati austriaci e pontifici, auspice il prolegato papale Bedini, circondò il territorio sammarinese chiedendo che fossero consegnati quanti più profughi si trovavano in Repubblica. I Capitani Reggenti d’allora, dopo aver tentato invano un’opera di persuasione, invitarono gli assedianti a venirsi a prendere da se stessi i ricercati”. Il risultato fu che dei quaranta ricercati solo pochi furono trovati e molti, senza destar nessun sospetto li fece sparire lo stesso Governo. Gli austriaci se ne andarono delusi e con l’onta di aver esercitato prepotenza nei confronti di un piccolo popolo che aveva avuto solo il torto di ospitare alcuni sventurati;

“1874: Fu uccisa a Rimini una guardia di polizia….Il colpevole erasi furtivamente ricoverato a San Marino, dove si trovavano alcuni profughi politici…” Dopo alcune trattative con il Sottoprefetto di Rimini, evidentemente non ritenute sufficienti, “…le autorità italiane , senza preventivo avviso alla metà di marzo fecero cingere il territorio della piccola Repubblica da un cordone militare che ai viandanti riuscì alquanto molesto.”  Solo dopo aver fatto arrestare alcuni rifugiati, fornito assicurazioni e accettata l’istituzione di un Consolato Italiano in Repubblica, il cordone venne tolto e i rapporti si rasserenarono “…e la Repubblica continuò a compiere il suo ufficio, e a ospitare i perseguitati nelle varie contingenze. Quassù vennero quei della settimana rossa, quei di Molinella e i ribelli alla guerra infida…” Ma oggi, di fronte alle prime minacce fasciste, il nostro Governo si è dato in mano addirittura alla polizia del Regno, insediata nel capoluogo dello Stato…” “…Non era mai dato nella nostra storia millenaria subire l’onta della soggezione straniera per una speculazione politica e finanziaria…” “…Puntellare lo Stato con le forze altrui è l’ultimo segno della decadenza…” “… Non si salva così il prestigio dello Stato, non si difendono così gli interessi dei cittadini…” “…E la Repubblica gloriosa, la Repubblica secolare sta per divenire un piccolo comune italiano.”

Poi la storia recente ha offerto negli anni altri esempi di problemi che hanno riguardato il rapporto italo-sammarinese risolti con i muscoli e non con la diplomazia. Tutti ricordiamo il più recente cordone attuato da Visco nei confronti di San Marino e di un altro accerchiamento rischiato qualche tempo dopo ma evitato, grazie ad una azione di politica estera che ha visto impegnati maggioranza e opposizione, ma di cui vi risparmio ulteriori particolari. Per arrivare ai giorni nostri e alle tensioni sviluppatesi in questi ultimi anni, di cui la questione targhe e la vicenda chiusure delle attività turistico-commerciali nel periodo natalizio, ne sono esempi evidenti.

E mi chiedo: cento anni dopo, chissà che cosa scriverebbe il Prof. Pietro Franciosi? E chissà se a qualcuno fischieranno le orecchie!