Di fronte alla incapacità dimostrata dall’ex Segretario di Stato alla Sanità e dal super consulente Direttore Generale dell’ISS, i quali, in tandem, hanno dato vita in questi ultimi anni alle giustificate doglianze dei cittadini sammarinesi e alle condizioni in cui versa la nostra sanità attualmente, è chiaro a tutti che, tanto per rimanere in tema, occorrerebbe una cura da cavallo.
L’ex Segretario di Stato se l’è data a gambe e al suo posto c’è ora il nuovo che, anziché prendere subito il toro per le corna, ha formulato la sua prima esternazione all’insegna del “volemose bene!” “Condividere, collaborare e fare squadra”, queste sembrano essere le parole d’ordine. Nella sostanza si cambia tutto per non cambiare niente, se leggo bene il politichese.
Ma io mi chiedo: se le cose in un settore fanno acqua, per riparare il guaio occorrerà individuare prima le cause del danno e poi le responsabilità. Condividiamo, collaboriamo e facciamo squadra con chi? Con coloro i quali sono stati gli artefici del danno? Davvero il nuovo Segretario di Stato pensa di ottenere discontinuità in questo modo? Perché se non si fosse capito, prima che precipiti tutto, occorre profonda discontinuità con il passato.
Non credete a me, ma avete letto l’intervista rilasciata dal Direttore dell’Ospedale di Stato, Dott.ssa Zoffoli, non di una pericolosa eversiva, ma bensì della Direttrice del nostro Ospedale, la quale ha sempre avuto il coraggio di dire ciò che pensa e per tale motivo è stata bersagliata da parte di chi non gradisce essere contraddetto nei suoi progetti che nulla hanno a che vedere con i problemi con i quali i cittadini si misurano ogni giorno, tanto è vero che nessuno di questi è stato risolto dal costoso super consulente venuto da lontano assieme ai suoi numerosi, costosi consulenti.
Già, perché per risolvere i problemi delle liste di attesa basterebbe assumere altri medici ed infermieri, così come per rendere efficienti al massimo i centri di prenotazione e informazione sarebbe ovvio potenziare al massimo l’organico. Ma nonostante le richieste formulate a più riprese e nei vari settori, l’amministrazione e la burocrazia con i loro codicilli, per un motivo o per l’altro, non evadono le richieste, spesso perché, dicono, non ci sono i soldi necessari.
Io capisco le difficoltà finanziarie del momento, ma come mai non ci sono i soldi per i medici e per il potenziamento dei servizi, però ci sono per Bevere, per i suoi consulenti, per il Nucleo di Valutazione (costo di 110.000 euro annui), per il Comitato Scientifico, per l’Osservatorio Epidemiologico, per investimenti non indispensabili, per il mitico robot (costo: oltre 3 Milioni di euro), la cui valenza per le casistiche di San Marino è per tutti ancora un costosissimo mistero, anche per quanto riguarda la manutenzione e il materiale d’uso. Tanto è vero che indiscrezioni giornalistiche dicono che anche il settore amministrativo abbia manifestato grosse perplessità per la spesa fatta registrare per i costi del materiale di consumo derivanti dall’utilizzo del robot per i primi sei mesi dell’anno, che ammonterebbero a 350.000 Euro. Al Direttore amministrativo devono essere fischiate le orecchie, visto che ha firmato, assieme a Bevere, la delibera di acquisto del robot, probabilmente andando oltre le sue competenze d’ufficio.
Dunque non è con palliativi che si può invertire la rotta nella sanità di San Marino. Occorre mettere fine alle code che si registrano ovunque; è necessario eliminare la politica dalla sanità e affidare a primari e direttori la responsabilità della gestione di reparti e ambulatori; bisogna porre fine alla protezione politica di chi, forte del suo potere, governa la Sanità attuando la caccia a chi non è allineato, gettando sempre la colpa su altri; occorre rimandare da dove è venuto chi ha la evidente responsabilità di non avere risolto nulla di tutto questo dal suo arrivo ad oggi.
Credo che a proposito dei medici rimasti in prima linea in questi anni difficili e del Direttore dell’Ospedale di Stato, Zoffoli, si possa dire ben poco, se non ringraziare per tutto quello che da loro è stato fatto durante la pandemia di Coronavirus, anche quando, per ritardi politici, non arrivavano i vaccini e San Marino era il fanalino di coda. Chi non era a San Marino in quel periodo può non ricordare, perché distante dalla nostra realtà, ma noi sammarinesi, che eravamo qui, non possiamo dimenticare.
Dobbiamo anzi ringraziare, anche in questo particolare momento in cui, con il coraggioso atto di denuncia, la Dott.ssa Zoffoli, tenta di salvare il nostro Ospedale.
Mi auguro che il nuovo Segretario di Stato alla Sanità abbia orecchio per ascoltare!
Augusto Casali