
La ripresa in campo turistico, dopo le prime settimane successive alla riapertura dei confini e della mobilità da e per le Regioni italiane si sta dimostrando lentissimo. Qualche turista è tornato a solcare le vie del centro storico di San Marino, ma più che altro si tratta di persone dei d’intorni che approfitta di qualche bella giornata per fare una passeggiata. Ma ovviamente siamo ben lontani dalle percentuali di visitatori giornalieri che si registravano prima del Coronavirus e che già facevano segnare, rispetto alla fine degli anni “90, la perdita di ben il 40% di turisti.
La tanto attesa ripresa delle attività turistiche sul Monte Titano si sta dimostrando più lenta di quel che si pensava e si sperava. Andando avanti di questo passo, fermo restando che ciò che si è perso nella prima parte della stagione non si recupererà più, i visitatori mancanti all’appello rispetto allo scorso anno saliranno all’80/90% per l’anno in corso. Quindi, scusate se insisto! Ma è mai possibile disinteressarsi del destino di tanti piccoli operatori del commercio turistico a conduzione familiare, che caratterizzano il tessuto economico di questo settore?
Prima li si obbliga a tenere chiuse le proprie attività, anche se per una causa di forza maggiore legata a scelte sanitarie per contrastare il Coronavirus ed è da subito chiaro che la stagione di questi operatori economici sarà irrimediabilmente compromessa e non per loro responsabilità; poi ci si disinteressa di loro; non si prevedono aiuti concreti; si riaprono le attività con regole che sembrano più che altro una corsa ad ostacoli; le fatture, le bollette e le scadenze fiscali intanto rimangono tutte attive e i commercianti prima o poi vi dovranno fare fronte; gli incassi per i primi sei mesi dell’anno sono stati praticamente pari a zero e per i prossimi mesi le prospettive non sono davvero rosee; gli unici interventi messi in campo sono permeati di inutile quanto umiliante burocrazia.
Ora mi chiedo: come si può pensare che un settore praticamente fermo nella prima parte della stagione turistica possa far fronte a tutti gli impegni finanziari che una attività, anche se inattiva, accumula nel corso dei mesi? Come si può pensare che non rischino di saltare per aria queste imprese, provocando danni all’intero tessuto economico sammarinese ed aumentando notevolmente la schiera dei disoccupati?
Se non ci saranno interventi finanziari tempestivi ora, sarà fatale che ciò avvenga, forse i più fortunati, se sono riusciti a risparmiare qualcosa negli anni precedenti, si salveranno mandando in fumo i propri risparmi. Bella soddisfazione!
Ho l’impressione che chi di dovere non sia perfettamente conscio della gravità di ciò che sta succedendo, ma per rendersene conto basta guardare un poco i numeri, le statistiche. Prima del Coronavirus giungevano a San Marino 1.900.000 turisti all’anno, vale a dire una media di circa 5.200 presenze al giorno. Nei primi sei mesi 2020 questi numeri sono spariti come d’incanto e non potranno essere recuperati nel secondo semestre che si profila penalizzante per ovvi motivi e quindi assai incerto.
E dubito fortemente che il terreno perso possa essere recuperato con le iniziative su cui tanto pare contare la Segreteria di Stato e l’Ufficio del Turismo, legate alle attività sul territorio, all’aperto, lontane dal centro storico, rivolte a settori di nicchia che potrebbero arricchire l’offerta di una realtà turistica già abbondantemente satura di turismo proveniente prevalentemente dalla Riviera Adriatica. Purtroppo non è così. La realtà è oggi ben diversa ed è sotto gli occhi di ognuno di noi, basta fare una passeggiata nel centro di San Marino. Insomma, è un po’ come costruire una casa partendo dal tetto! Ed anche l’offerta è assai modesta, perché anni addietro c’era a San Marino il Festival del Jazz, le Giornate Medioevali, il Festival di Musica Etnica, l’Alba sul Monte, i concerti di musiche da film, le sfilate di moda: tutto cancellato e in sostituzione mi pare sia stato predisposto il nulla o giù di lì.
Anche per questi motivi il nuovo Governo dovrebbe intervenire a sostegno del settore del turismo al fine di tutelare il sistema economico sammarinese e preparare, in un rinnovato patto con gli operatori turistico commerciali, la nuova proposta da lanciare sul mercato per le stagioni future, imperniata sulla statualità di San Marino, sulla sicurezza, sul relax e sulla qualità.
Non tutti i mali vengono per nuocere, dice il vecchio adagio popolare. Forse è vero, ma è necessario scuotersi dal torpore in cui in troppi sembrano essere caduti in questo periodo disgraziato!
AUGUSTO CASALI