Il Coronavirus ha travalicato, sia pure per il momento in termini numericamente contenuti, anche i confini del nostro Paese; d’altronde non poteva essere diversamente, visto che in questo caso di espansione virale ovviamente le frontiere non servono e un po’ tutti i paesi, chi più, chi meno, gradualmente vengono coinvolti.
L’Italia è stata colpita con focolai importanti in alcune città; e la nostra Repubblica, geograficamente collocata nel cuore della Penisola Italica, era prevedibile che fosse prima o poi toccata dagli gli effetti del virus.
Di fronte al Coronavirus e alla sua diffusione, che ha preso alla sprovvista molti, l’Italia ha reagito forse inizialmente sottovalutando il fenomeno e comunque con una certa approssimazione. Poi è scattato un allarme anche sproporzionato, almeno nei modi e nei toni, amplificati dall’informazione sempre in cerca di notizie e tutti noi sappiamo che purtroppo una buona notizia non fa notizia.
A San Marino, forse in modo meno eclatante, il copione si è ripetuto, supermercati presi d’assalto, amuchine e mascherine esaurite ovunque, come se non ci dovesse essere un domani; gente che le mani non se le lavava quasi mai ora le lava cento volte al giorno, persone mascherate con le mascherine d’ordinanza che spesso però vengono usate in modo improprio, insomma una psicosi piuttosto diffusa su tutto il territorio.
Eppure a me pare che il nostro Paese e il Governo siano intervenuti in modo adeguato, mettendo in piedi un Gruppo di Coordinamento per le Emergenze Sanitarie, il quale opera, da quel che ho capito, a stretto contatto con la Regione Emilia Romagna. Che cosa avrebbero potuto fare di più? Hanno messo in campo quello che potevano e nei giorni che passano, conoscendo meglio la casistica e potenziando i contatti con l’esterno, hanno migliorato la loro consapevolezza e probabilmente la qualità del loro operato.
Lasciamoli stare! Lasciamoli Lavorare! Semmai assecondiamoli, ognuno per quel che può, nella loro opera. Questo non è il tempo delle polemiche e delle piccole beghe di bottega. Questo è il momento del realismo, senza fanatismi e della collaborazione nella difesa di interessi generali superiori.
Di responsabilità, di polemiche e di senno del poi, saremo in tempo a parlarne ad emergenza superata.
E non capisco la ratio di quelle forze politiche di opposizione che scalpitano per propugnare la loro medicina, la loro soluzione, la loro visione e in pratica strumentalizzano l’attuale emergenza. Non credo che questa posizione possa portare loro giovamento in termini di consenso. Un Governo c’è, con tutto il suo carico di responsabilità, e si avvale di tecnici e di uomini di scienza: lasciamoli lavorare serenamente e auguriamoci che dalla emergenza si possa uscire il prima possibile, perché i danni economici che si stanno già riflettendo nei vari settori sono notevoli. E dopo la tempesta ci spetterà un duro lavoro per arginare, con interventi adeguati, i danni provocati dall’emergenza, al fine di non pregiudicare il sistema economico sammarinese già provato da anni di crisi.
Quindi, per favore, calma, sangue freddo e raziocinio. Stiamo con i piedi per terra e dimostriamo senso dello Stato!
Augusto Casali