L’ASTROLABIO – “Una Montagna di chiacchiere”
Di Augusto Casali
C’è movimento nello scacchiere politico sammarinese: RETE rompe gli indugi e, cosciente del fatto che un po’ tutti, al governo e all’opposizione, stanno lavorando per loro in questa fase, annuncia di essere pronta a governare e, fatto nuovo, si guarda attorno per verificare se vi siano alleati disponibili perché da soli non si va da nessuna parte. Come mai questa presa di posizione nel bel mezzo della canicola agostana? La maggioranza scricchiola?
Una mezza conferma di ciò giunge dalla recentissima Assemblea del Movimento Civico 10 quando nel documento finale incita gli ”alleati ad intraprendere la stagione delle riforme con coraggio e responsabilità”, indicando anche il termine temporale per agire: 4 mesi! Evidentemente “i civici” ritengono che fino ad ora non siano state fatte riforme e non si sia dimostrato il coraggio ritenuto necessario e non si limitano a sussurrarlo nell’orecchio agli alleati ma lo mettono nero su bianco pubblicamente. Non è un segnale molto incoraggiante per il Governo.
A meno che “i civici”, percependo brutta aria, non abbiano voluto semplicemente rassicurare le proprie truppe per tenerle tranquille, facendo finta di fare i duri all’esterno ma essendo malleabili all’interno della maggioranza. Comunque sia un poco di disagio e di turbolenza affiorano chiaramente.
Ma ciò che mi ha colpito maggiormente è la vera e propria strada da percorrere indicata da Civico 10, con tanto di priorità sottolineate. Una specie di certificazione del nulla che ha caratterizzato questi venti mesi di vita del Governo scaturito dalle ultime Elezioni Politiche Generali.
Il documento contiene un cumulo di parole che si vanno ad aggiungere a quelle del programma di Adesso.sm che, a loro volta, si vanno a sommare a quelle del programma iniziale di Civico 10. Insomma, visti i risultati raggiunti fino ad oggi, potremmo dire un cumolo di chiacchiere.
Anche perché in politica quel che conta sono i fatti e spesso succede che all’opposizione si sostengono delle tesi e quando si governa ci si dimentica di quel che si era promesso in campagna elettorale. La cosa non scandalizza neppure più di tanto, diamine siamo uomini di mondo, ma quando tutto questo arriva dal “nuovo” emergente; dai portatori del rinnovamento a tutto campo e della trasparenza assoluta, allora c’è davvero qualcosa che non quadra.
Ad esempio, quando in campagna elettorale si scrive: è necessario “Introdurre i concorsi pubblici come forma normale di selezione” e poi nella pratica, alla faccia degli elettori, si compiono strappi alla regola e si favoriscono amici, e parenti, a volte anche stretti, facendogli fare carriere improbabili, come è successo anche recentemente, è legittimo pensare che ci si trovi di fronte ad una montagna di chiacchiere vuote ed inutili, che ci riportano alla mente il film colossal di Luchino Visconti, “Il Gattopardo”, la cui morale era: cambiare tutto per non cambiare niente!
Ecco, forse sta proprio in questo bluff il vero problema con cui il nostro Paese si trova a fare i conti pagando prezzi molto alti in questo momento, ma con una aggravante, cioè che non sia strategico ma semplicemente inconsapevole.
La qualcosa sarebbe davvero l’ipotesi peggiore!