Esattamente il 16 luglio scorso, sul sito “La Voce del Monte”, scrivevo “L’impalcatura comincia a scricchiolare” e mi soffermavo sulla situazione politica in atto, che pur mostrando una maggioranza dai grandi numeri, pagava il fatto di essere una coalizione di Governo composta da ben sette movimenti e partiti uniti solo nel segno del comando ma per il resto ben lontani gli uni dagli altri, soprattutto taluni.
Dieci giorni dopo RETE chiede una verifica di Governo. Sono stato uno stregone? No, semplicemente ho un po’ di esperienza e in frangenti simili mi sono trovato svariate volte lungo la strada percorsa nelle vesti di membro di Governo o di Segretario del secondo Partito di San Marino. D’altronde i segnali sono molteplici.
Dentro la lista arlecchino che risponde al nome di NPR la fibrillazione è cominciata da tempo e l’incompatibilità tra i vari gruppi è palese. PSD e MD fanno comunella, Noi Sammarinesi e quel che rimane del PSS fanno altrettanto, non si sopportano vicendevolmente ma rimangono apparentemente uniti perché altrimenti metterebbero a rischio i due strapuntini ottenuti nel Governo e scatterebbero, pare, accordi mai ben spiegati ma penalizzanti per le forze che compongono la lista NPR.
Motus Liberi non perde occasione per marcare le distanze da talune scelte di maggioranza non perfettamente digerite.
RETE ha addirittura subito un distacco di Consiglieri rendendo drammaticamente palese il disagio esistente in quel Movimento. D’altronde quest’ultimo ha subito nel corso degli anni un mutamento perché stare all’opposizione a criticare tutto e tutti è facile, mentre governare un paese è ben più complicato. Così, piano piano, l’anima rivoluzionaria originale ha vissuto sempre più con disagio l’evoluzione della squadra di Governo che pare averci preso gusto all’esercizio del potere, anche quando questo sconfessa i principi fondanti di un Movimento che fatica enormemente ad essere nello stesso tempo di lotta e di governo.
Poi c’è la DC, che, anche se non è più quella di un tempo, sorniona si guarda attorno con circospezione. Solo che capi e capetti, ora che il Gran Capo è occupato altrove, sono impegnati più che altro a sgomitare tra di loro per conquistare un po’ di spazio in più all’interno del Partito. La qualcosa però potrebbe rivelarsi pericolosa.
Aggiungiamoci poi le imprese di taluni fanfaroni presenti in maggioranza, ormai mal sopportati, che parlano tanto ma non portano a casa mai niente e il quadretto è completo. Non ci vuole molto per capire che ci sono tanti, troppi ingredienti che potrebbero rivelarsi esplosivi.
Infatti, non a caso RETE ha chiesto la verifica che si è aperta la settimana scorsa e che non si è ancora chiusa, anche se tutti ci vanno con cautela perché potrebbe succedere che qualcuno rimane con il cerino acceso in mano mettendo così a rischio il posto nel Congresso di Stato.
Ed infatti è uscito un comunicato delle forze di maggioranza, scaturito dopo il primo confronto della verifica in cui si dice: “E’ stata confermata la volontà da parte di tutte le forze politiche di continuare assieme per realizzare compiutamente il programma di governo con il quale ci si è presentati alla cittadinanza e su cui si è ottenuta la fiducia da parte della popolazione”. Ma se è vero che c’è tutta questa volontà di continuare assieme, perché è stata aperta la verifica? D’altronde se il programma non è stato ancora compiutamente realizzato di chi è la colpa se non delle forze che compongono la maggioranza? E se lo sottoscrivono le forze di maggioranza che il programma è ancora al palo c’è da crederci.
D’altronde basta guardarsi attorno: vanno meglio oggi rispetto al passato le cose nella Sanità, nella Giustizia e nel Tribunale, nel Turismo, tanto per fare solo alcuni esempi? La verità è che il tempo passa, i risultati sono scarni, e il disagio all’interno delle forze politiche di maggioranza aumenta e conseguentemente prendono vita le verifiche di Governo. E’ una spirale dalla quale non è facile uscirne indenni perché si ingenerano sfiducia e sospetto, e questi a loro volta minano la credibilità dell’Esecutivo. Insomma, lo dico per esperienza diretta, questi fatti si sa come iniziano ma non si sa mai come possono andare a finire.
D’altronde i messaggi che stanno giungendo sono assai contradditori e non aiutano di certo a fare chiarezza: Si dice di voler continuare assieme ma si apre la verifica, ma se si vuole stare insieme che bisogno c’era di aprire la verifica e soprattutto, se si vuole stare insieme che bisogno c’è di scriverlo in un comunicato, semplicemente lo si sta e basta! Anche questo fatto è da manuale: si vuole sgomberare il campo dai dubbi ma lo si fa in modo tale che i dubbi vengono anche ai più distratti.
Ecco perché affermo che l’impalcatura governativa scricchiola e tutto lascia pensare che probabilmente anche questa Coalizione non arriverà alla scadenza naturale della legislatura.
Augusto Casali