L’Atalanta in corsa, anche la Dea vuole l’Europa

Gasperini senza parole per la stampa per la seconda di fila, il mito Evair in tribuna da ospite d’onore per ricordarsi di quando si era più piccoli ma ci si toglieva il lusso lo stesso di battere la Juventus, magari sul suo campo (il brasiliano match winner il 22 gennaio ’89; a Torino, poi, ci sarebbero riusciti solo Caniggia l’8 ottobre successivo e Zapata il 27 novembre ’21), e di qualificarsi in Europa. Un mix di ingredienti all’insegna dei sogni dell’epoca di Mondonico per colorare una vigilia del big match a fari spenti e, insieme, far dimenticare ai tifosi che la coppia d’attacco del presente e del futuro, Hojlund-Lookman, resta in infermeria fino a nuovo ordine. I problemi al muscolo flessore dell’anca destra del danese e la quinta sosta ai box del bomber nigeriano per le noie al bicipite femorale destro preoccupando quanto basta, perché l’alternanza tra la formula della punta unica col quadrilatero di centrocampo a supporto e la riedizione dell’attacco alla colombiana Muriel-Zapata ha prodotto il trittico vincente per rilanciare i bergamaschi in classifica. La prima di cinque finali per tornare a riassaporare le notti magiche di metà settimana presenta ovviamente le sue difficoltà, pur in un ambiente carico e stretto intorno alla squadra. A Zingonia porte rigorosamente chiuse, in città e allo stadio solito entusiasmo da tutto esaurito o quasi, leggi circa ventimila presenti domenica all’ora di pranzo in uno stadio dalla Curva Sud ancora da demolire e ricostruire per portare la capienza a quasi 25 mila. Alle 18.30 del sabato, soli 30 tagliandi dal sold out. Il dubbio, nelle file nerazzurre, è appunto legato al tema tattico. Più solidi inserendo Ederson nelle trame geometriche tra mediana e trequarti, oppure l’ex Salernitana sacrificato sull’altare delle due bocche da fuoco tenendo come punti fermi la diga De Roon, l’interdittore a due fasi Koopmeiners e la sottopunta Pasalic in prima pressione sul portatore di palla avversario? Visto il probabile 3-5-2 di Allegri, più facile che il grande ex di turno (Coppa Italia da giocatore, giovanili allenate prima di andare a Crotone) sulla panchina di casa decida di imbottire le formazione di centrocampisti per marcare i dirimpettai a uomo nella zona, com’è solito fare.


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