Riflettori puntati sull’atletica leggera sammarinese nel meeting del mese di settembre del Panathlon Club San Marino. Alla conviviale, tenutasi giovedì 22 settembre al ristorante Righi “La Taverna”, hanno partecipato il presidente della Federazione Sammarinese Atletica Leggera, Giorgio Urbinati (presenti anche altri membri del consiglio federale: la vice presidente Irene Biordi, Linda Borgagni segretario generale, Sara Cupioli tesoriere e Guglielmo Masia oltre a Silvio Gorrieri, responsabile dei giudici di gara), Simona De Luigi, presidente dell’Olimpus San Marino e gli atleti della nazionale che più si sono messi in evidenza nel corso del 2011, ovvero Eugenio Rossi, Martina Pretelli, Barbara Rustignoli, Eleonora Rossi e Santos Nicolas Bollini (mancava Federico Gorrieri, impegnato in un esame universitario a Ferrara).
In apertura il presidente del Panathlon Club San Marino, Gian Battista Silvagni, ha ricordato la menzione speciale da parte di Vittorio Adorni, presidente del Distretto sovranazionale, al club del Titano per la sua attività, l’impegno verso i giovani (in particolare anche con il premio fair play) e il rapporto costruttivo con le istituzioni dell’antica Repubblica, per poi accennare agli esiti dei lavori del Congresso Panamericano, svoltosi la settimana scorsa a Monterrey (Messico) e al quale ha preso parte delegato proprio da Adorni.
Quindi ampio spazio all’argomento della serata, l’atletica appunto, “la regina delle discipline sportive”, come ha ricordato in avvio Silvagni. “E’ stata una stagione intensa e ricca di soddisfazioni per il nostro movimento, a cominciare dalle tre medaglie vinte ai Giochi dei Piccoli Stati, un argento e due bronzi”, ha sottolineato Giorgio Urbinati, presidente Fsal, prima di concentrare le sue attenzioni sugli atleti seduti al tavolo con lui. “Barbara Rustignoli è un’eptatleta, capace quindi di esprimersi in varie specialità e in Liechtenstein è riuscita a cogliere una medaglia inseguita a più riprese ai Giochi. Martina Pretelli detiene i primati nazionali sui 100 e 200 metri, ritoccati più volte nel 2011, e da tre anni consecutivi consegue i migliori risultati tecnici tra i rappresentanti del nostro Paese. Anche Eleonora Rossi è un’atleta polivalente, capace di eccellere nel salto con l’asta, avendo ritoccato proprio ai Giochi il primato nazionale. Il velocista Nicolas Bollini è il più giovane del gruppo, ma si è tolto la soddisfazione di tornare a casa dal Liechtenstein con un bronzo nella staffetta 4×100, mentre Eugenio Rossi ci ha regalato uno stupendo 2° posto nelle ‘Olimpiadi’ dei Piccoli Stati nel salto in alto oltre alla piazza d’onore ai Tricolori juniores. La sua è stata un’ascesa rapidissima, con 20 centimetri guadagnati in un solo anno, arrivando a 2,15 e migliorando il record sammarinese che resisteva da venti anni. Le prestazioni di Eugenio e Martina hanno superato i 1000 punti nella tabella Iaaf, cosa che non si verificava dal 2001, allora per merito di Elisa Vagnini. Speriamo davvero – l’auspicio finale di Urbinati – che il futuro ci riservi altre belle pagine”.
Stimolati dalle domande dei soci panathleti, i nazionali biancazzurri hanno rivissuto e raccontato alcuni highlights delle loro ‘imprese’ sportive. “E’ stata un’emozione forte trovarsi sul podio e vedere sul pennone la bandiera con le Tre Torri – le parole di Eugenio Rossi – a maggior ragione trattandosi della mia prima esperienza ai Giochi. Uno stimolo per continuare a progredire e difendere nel migliore dei modi il nome del mio Paese”.
“E’ stata una gioia indescrivibile riuscire a mettersi al collo il bronzo nella staffetta e aver contribuito insieme ai miei compagni Ivano Bucci, Federico Gorrieri ed Enrico Morganti a un bel risultato per San Marino dopo esserci preparati al meglio per questo appuntamento”, gli ha fatto eco il 17enne Nicolas Bollini.
Barbara Rustignoli, dal canto suo, ha ammesso come il podio a Vaduz le abbia dato nuovo impulso verso l’atletica. “Nel 2010 ho vissuto un momento di sbandamento, lasciando la pista – ricorda la biancazzurra – e dedicandomi al podismo, fino a partecipare ad ottobre alla Maratona di New York. Ho realizzato un sogno ma in quel momento ho capito che non era la mia disciplina. E il bronzo nei 110 ostacoli in Liechtenstein, veramente inatteso in quanto non ero al massimo della condizione e non dovevo inizialmente disputare la gara individuale, è stato bellissimo, una forte iniezione di fiducia”. Ha solo sfiorato la medaglia invece Eleonora Rossi nell’asta femminile: “Peccato, ci riproverò fra due anni. Ma posso consolarmi con il fatto di aver migliorato il record nazionale proprio in quella gara così importante. Mi dedico anche ad altre specialità, ma le sensazioni che mi regala l’asta sono uniche: è veramente un po’ come volare”. Martina Pretelli è invece reduce dalla partecipazione ai Mondiali di Daegu, dove nei 100 ha superato il turno eliminatorio, una storica prima volta per un’atleta del Titano in una rassegna iridata (meritandosi pure un’intervista della Rai in diretta). “Anche solo stando a contatto per oltre una settimana con i grandi campioni del nostro sport si impara tantissimo – ha spiegato la sprinter sammarinese, 23 anni il prossimo 28 dicembre -. Ho cercato di carpire loro qualche segreto, ma mica li vengono a raccontare tanto facilmente… La falsa partenza di Bolt nella semifinale dei 100? Un momento scioccante per noi che eravamo allo stadio, con decine di migliaia di persone a guardarsi in faccia incredule”.
Sollecitati dai panathleti i nazionali sammarinesi hanno anche affrontato il tema del rapporto, non sempre idilliaco, con la scuola oppure quello con i loro coetanei, di come cioè sono visti dagli altri giovani coloro che praticano sport a livello agonistico, mentre l’ultima parola è toccata a Simona De Luigi, presidente dell’Olimpus, pronta a ribadire con entusiasmo come gli sforzi e i sacrifici di vario genere che si compiono nel portare avanti la complessa attività di una società sportiva siano poi ripagati dal vedere crescere ragazzi con sani principi, felici di stare insieme condividendo una passione comune, nel segno della lealtà e del rispetto delle regole.
Ebbene sì, proprio una delle finalità che persegue il Panathlon Club nello svolgimento delle sue attività.












