Era appena arrivato in treno dalla Francia. Fermato da una volante a Sesto San Giovanni, Anis Amri ha sparato agli agenti urlando “Poliziotti bastardi”. Ed è stato ucciso.
Non è una sparatoria qualunque quella che stanotte ha insanguinato le vie di Sesto San Giovanni, città alle porte di Milano. Un immigrato, fermato della polizia per un banalissimo controllo stradale, urla “Allahu akbar” e inizia a sparare all’impazzata contro i poliziotti che, rispondendo al fuoco, lo freddano sul posto (guarda la gallery).
Il cadavere viene subito riconosciuto: è Anis Amri, l’attentatore di Berlino che con un tir lanciato su un mercatino di Natale ha ammazzato dodici persone.
Mentre la Germania gli sta dando la caccia per tutto il Paese, Amri prende un treno, arriva in Francia e poi, da lì, raggiunge l’Italia senza che nessuno si accorga di nulla. Nei giorni scorsi l’Europol aveva diramato un mandato di cattura internazionale. Si temeva già che il tunisino avesse lasciato il suolo tedesco. Nessuno, però, pensava che stesse facendo rotta verso l’Italia. Nel nostro Paese ci aveva già vissuto a lungo. Aveva persino scontato tre anni di carcere per aver dato alle fiamme il centro di prima accoglienza di Lampedusa. E lì si era radicalizzato. Intorno alle 3 di notte è stato avvistato in piazza Primo Maggio, vicino alla stazione di Sesto San Giovanni.