L’audio del giudice sul Cav: “Condannato ingiustamente”

E adesso ci sono le prove che la sentenza che condannò Silvio Berlusconi al carcere, nel 2013, era una sentenza assolutamente sbagliata e faziosa. Per capire di cosa stiamo parlando bisogna fare un passo indietro, a sette anni fa. Berlusconi, il primo agosto del 2013, è stato condannato, come spiega bene IlRiformista (che possiede tutte le carte), e allora Forza Italia era sopra al 21 per cento dei voti. La sezione feriale della Cassazione che nel 2013 ha emesso la sentenza di condanna era presieduta dal magistrato Antonio Esposito, mentre relatore era il magistrato Amedeo Franco.?

A sette anni di distanza emergono delle novità sconcertanti, contenute in un supplemento di ricorso alla Corte Europea (contro la sentenza della Cassazione) presentato dagli avvocati del Cav Andrea Saccucci, Bruno Nascimbene, Franco Coppi e Niccolò Ghedini, in mano a Il Riformista. Le novità sono due: una sentenza del tribunale civile di Milano che ribalta la sentenza penale e “una dichiarazione – scrive ilRiformista – del dottor Amedeo Franco che racconta come la sentenza di condanna di Berlusconi da parte della Cassazione fu decisa a priori e probabilmente teleguidata. Per questa ragione era una sentenza molto lacunosa dal punto di vista giuridico”.?

I fatti

La sentenza di condanna di Berlusconi per frode fiscale si basava sul presupposto che Mediaset avesse comprato dei film americani attraverso la finta mediazione di un certo Farouk Agrama, pagandoli molto meno di quello che Agrama fece risultare. La differenza tra prezzo vero e “prezzo falso” dicevano che venne equamente spartita. La metà la usò Mediaset per abbassarsi le tasse, l’altra metà Farouk Agrama la intascò e la depositò in un conto svizzero. I magistrati sequestrarono il conto svizzero di Agrama. Berlusconi cercò di spiegare che in quel periodo, siccome faceva il presidente del Consiglio, non si occupava dell’acquisto dei film e tantomeno della dichiarazione dei redditi di Mediaset. Ma i giudici di primo, secondo e terzo grado non gli credettero. Sebbene la cifra evasa (circa 7 milioni) rappresentasse meno del 2 per cento dell’intera dichiarazione fiscale. Il processo fu rapidissimo, a smentire la tradizionale lentezza dei tribunali italiani. In primo grado, nel giugno del 2012, il pm chiese 3 anni e otto mesi. La Corte arrotondò a quattro. L’appello si concluse nel maggio dell’anno successivo, confermando la pena, e tre mesi dopo, ad agosto, arrivò la sentenza della Cassazione. Record olimpico di velocità.?

Gli audio choc

Questa sera, a Quarta Repubblica condotta da Nicola Porro sono stati fatti sentire al pubblico gli audio choc. “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… l’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto… In effetti hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale? … Voglio per sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero… Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo…”, dice Amedeo Franco.?

In una seconda conversazione, sempre registrata, Amedeo Franco sosteneva che “sussiste una malafede del presidente del Consiglio, sicuramente, lui lo sapeva”. Nella conversazione il Cav chiede “cosa sa il Presidente”. Riposta: “Sa che è una porcheria”. E riferiva voci secondo le quali il presidente Esposito sarebbe stato “pressato” per il fatto che il figlio, anch’egli magistrato, era indagato dalla Procura di Milano per “essere stato beccato con droga a casa di…”. E poi: “I pregiudizi per forza che ci stavano… si potesse fare…si potesse scegliere… si potesse… si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva capitare…Questo mi ha deluso profondamente, questo… perché ho trascorso tutta la mia vita in questo ambiente e mi ha fatto… schifo, le dico la verità, perché non… non… non è questo, perché io … allora facevo il concorso universitario, vincevo il concorso e continuavo a fare il professore. Non mi mettevo a fare il magistrato se questo è il modo di fare, per… colpire le persone, gli avversari politici. Non è così. Io ho opinioni diverse della… della giustizia giuridica. Quindi… va a quel paese”.

Nelle intercettazioni ambientali del 2013, Amedeo Franco dice che se avesse saputo di questa storia, di questa “porcheria”, “mi sarei dimesso, mi sarei dato malato. Non volevo essere coinvolto in questa cosa”. Franco – si sente nell’intercettazione – dice al Cav che quando ha fatto notare le sue perplessità tutti hanno fatto finta di nulla: “E’ destino che Berlusconi debba essere condannato a priori. Purtroppo c’è una situazione che è veramente vergognosa”. E sempre rivolgendosi a Berlusconi, Amedeo Franco dice chiaramente: “A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia”. Franco nel corso dell’intercettazione fa una rivelazione choc: “Tutti i miei colleghi e anche i suoi che pure non la supportano sono convinti che questa cosa sia stata guidata dall’alto”.

In pieno caos della magistratura dopo le dichiarazioni di Palamara spuntano anche queste carte e audio choc. La corruzione di alcuni magistrati e giudici, quindi, non è cosa nuova. Ma questa giustizia che non è giustizia rovina la vita delle persone.


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