Lavoratorio.it. Paradiso fiscale (o quasi): perché San Marino può attrarre i pensionati italiani

Fino a poco tempo fa era il Portogallo ad essere considerato uno dei “paradisi fiscali” per molti pensionati provenienti dal altri paesi europei. Tuttavia, con l’inizio del 2024, il Paese ha deciso di porre fine al suo regime fiscale speciale per residenti stranieri “non abituali”, che includeva agevolazioni fiscali per pensionati o anche liberi professionisti, che lo sceglievano come loro residenza. Questa mossa potrebbe spingere altri Paesi ad emergere come nuove destinazioni fiscali preferite, tra cui Grecia, Tunisia e Bulgaria. Un’alternativa che sta attirando l’attenzione degli italiani potrebbe essere la Repubblica di San Marino.

Secondo quanto riportato da “La Stampa”, San Marino offre un regime fiscale agevolato che prevede una tassazione del 6% per i residenti che scelgono il Paese del Titano come loro residenza per almeno 10 anni e che hanno redditi superiori a 50.000 euro o un patrimonio personale superiore a 300.000 euro. Marco Gatti, Segretario di Stato per le finanze e il bilancio di San Marino, ha dichiarato che non ci sono limiti numerici fissi per i residenti stranieri, ma c’è la volontà politica di attrarli, pur stabilendo determinate condizioni. Tra queste, oltre ad essere cittadini dell’Unione Europea o della Svizzera, è necessario che almeno un terzo del loro patrimonio venga trasferito presso una banca sammarinese e investito in titoli di Stato o altri prodotti finanziari.

Per adesso i numeri di chi trasferisce la propria residenza nella piccola Repubblica sono piuttosto esigui: le residenze atipiche nel 2021 sono state 17, nel 2022 sono state 29 e 58 nel 2023. Ma l’asticella resta alta, come ha dichiarato il segretario di Stato, e tra i più interessati (per ovvie ragioni geografiche e culturali) ci sono naturalmente i pensionati italiani.

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