Lavoro cresce, in due mesi creati 100mila posti

Dopo la frenata dell’ultima parte del 2022, l’occupazione cresce nel primo bimestre del 2023 con ritmi superiori a prima della pandemia. Secondo l’ultimo Rapporto Bankitalia-ministero del Lavoro e Anpal, infatti, dopo il forte calo nella seconda metà del 2022, nei primi 2 mesi del 2023 la domanda di lavoro nel settore privato non agricolo è tornata a crescere a ritmi sostenuti: sono stati creati oltre 100.000 posti, al netto delle cessazioni. L’incremento è maggiore di un terzo rispetto agli stessi mesi del 2019, precedenti la pandemia e ha riguardato esclusivamente la componente a tempo indeterminato. 

In dettaglio, sotto il profilo dei contratti, la tipologia a termine è rimasta sostanzialmente stabile e l’apprendistato ha registrato un calo di circa 8.000 unità. La ricomposizione dell’occupazione verso forme di impiego più stabili, rilevano Bankitalia, ministero del Lavoro e Anpal, in atto dall’anno passato, potrebbe essere meno intensa nei prossimi mesi. Il tasso di trasformazione delle posizioni a termine in contratti a tempo indeterminato si è stabilizzato negli ultimi otto mesi; la quota di nuovi contratti temporanei sul totale delle assunzioni ha ripreso ad aumentare. I servizi sostengono l’incremento dell’occupazione, ma anche la manifattura riprende ad aumentare.

La domanda di lavoro è stata trainata soprattutto dai servizi, che avevano registrato tassi di crescita complessivamente contenuti nell’ultima parte del 2022. In particolare nel turismo si sono osservati 22.000 nuovi posti di lavoro, pari a un quinto del totale delle posizioni create nel primo bimestre del 2023. Nell’industria in senso stretto, dopo il rallentamento della scorsa estate, la dinamica dell’occupazione ha continuato a rafforzarsi, anche per la ripresa dei settori a maggiore intensità energetica che, nell’ultima parte del 2022, hanno beneficiato del calo dei prezzi dell’energia. Le costruzioni fanno registrare andamenti sostanzialmente stabili.
   


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