Lazio contro Roma, la Lega sarà ribelle o serva?

stadio-olimpicoSi giocherà domenica, o più probabilmente lunedì. Avrà un valore enorme, perché assegnerà quasi di sicuro il secondo posto (quindi la garanzia di partecipare ai gironi della Champions e di incassare un bel po’ di milioni). E non sarà tranquillo e sereno, come sempre ci auguriamo, perché nasce in mezzo al caos. E’ il derby di Roma, bellezza.

Il derby di Roma stavolta sarebbe stato comunque un po’ più derby del solito, insomma. Ma la questione della data rischia di accenderlo oltremisura. Ha aperto il caso la Lazio: visto che la finale di Coppa Italia, per “colpa” della Juve finalista in Champions, è stata anticipata a dopodomani, i biancocelesti non vogliono affrontare la Roma a distanza di quattro giorni e chiedono lo slittamento. In termini di principio, possiamo anche pensare che non sia sbagliato: cosa cambia per i giallorossi giocare 24 ore dopo? Ci sono però questioni formali e di consuetudine che fanno riflettere. Ad esempio, è assolutamente irrituale che una squadra non voglia giocare una partita il mercoledì e l’altra la domenica: non ricordiamo che sia mai stata avanzata una richiesta del genere. Anzi, spesso accade che si giochi in campionato e in Europa a distanza di tre giorni (sabato e martedì oppure giovedì e domenica). Perché dunque alla Lazio per recuperare non dovrebbero bastarne quattro, di giorni? Poi ci sono i tempi della richiesta biancoceleste, che sarebbe dovuta arrivare dieci giorni prima: anche su questo ci sarà da discutere.

Sembra un aspetto di marginale importanza – in fondo chissenefrega se si gioca domenica o lunedì, forse giusto le tv – ma in realtà la questione diventa delicatissima per gli equilibri interni al nostro calcio. L’ultima parola, infatti, spetterà alla Lega presieduta da Beretta, notoriamente legato aLotito. Avrà la forza per dire no al suo principale sponsor confermando il derby per domenica? E come reagiranno i suoi avversari politici, in primis proprio la Roma, se invece accetterà la richiesta della Lazio? Di sicuroBeretta ne uscirà sconfitto: farà la figura del ribelle (e non sembra proprio nel suo carattere) oppure del servo. Pesanti accuse gli pioveranno addosso. Ma è abituato a sentirsene dire di tutte e finora non ha mai fatto una piega, pur di rimanere là dov’è.

In mezzo a questo bailamme, mercoledì ci attende una grande finale di Coppa Italia: per la Lazio vale la gloria, per la Juve il secondo sigillo di una mitica tripletta. Nemmeno i veleni pre-derby possono offuscare questa sfida.

corriere dello sport.it