L’uscita di Luca Lazzari e Federico Pedini Amati è la fotografia della confusione imperante attualmente in politica a San Marino.
I nostri simpatici eroi, privi di una organizzazione politica alle spalle, privi di adeguato seguito e con l’autorità morale che può esprimere la loro giovin esperienza, vengono allo scoperto e in un sol colpo propongono di unire tutti i riformisti, poi di unire i riformisti in un’unica coalizione con i movimenti, di vincere le elezioni e di mandare all’opposizione la Democrazia Cristiana e anche A.P., già che ci siamo!
Detto così sembra persino facile. A pensarci bene però viene da chiedersi: e dopo? Bisogna governare il Paese. Sarà così facile accordare ex comunisti, ex socialisti, ex rifondaioli, per non parlare dei movimenti, Rete e Covico 10, che molto accomodanti non sembrano. E i due indipendenti, lucide menti capaci di architettare cotanto progetto, dove li mettiamo?
E poi c’è un piccolo particolare: il PS ha già detto che la coalizione la vuole fare con la DC, quindi, o i così detti riformisti si adeguano oppure ognuno a casa sua. A.P. pare stia lavorando anch’essa in alternativa alla DC, dialoga con UPR e anche con Civico 10 e pure con gli ex comunisti del PSD. Non saranno troppe queste alternative e dopo i numeri non bastano?
Per carità, nel mondo tutto è possibile, ma forse sarebbe il caso di concentrarsi sui programmi, su cosa fare e costruire attorno a questi le eventuali coalizioni, più che pensare alle formule o alle somme di sigle. Sì, perchè ci sono di mezzo le sorti di un Paese provato che deve risorgere, impresa notevole per chiunque. Non è il tempo di giocare con paletta e secchiello, anche se l’estate incombe, è tempo di fare sul serio!
Ma non scometterei un euro, perché adesso va così a San Marino. Due si svegliano una mattina, scoprono l’acqua calda e con somma soddisfazione reciproca si credono gli ombelichi del mondo!