Le Borse asiatiche in rosso dopo l’accordo Ubs-Credit Suisse

Seduta in rosso per le Borse asiatiche dopo l’accordo per l’acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs. Tokyo ha perso l’1,54%, Sydney l’1,38 e Seul lo 0,69%. Pesante Hong Kong, che cede il 3,2% in apertura, mentre Shenzhen e Shanghai contengono i ribassi allo 0,4%. In calo i future sull’Europa e sugli Stati Uniti con quello sull’Euro Stoxx 50 che cede l’1,1% e quelli su Dow Jones e Nasdaq in flessione dello 0,8% e dello 0,4%. Dopo una prima valutazione positiva del salvataggio e dell’iniezione di liquidità da parte delle banche centrali, che aveva spinto i future sull’Euro Stoxx a salire dell’1,4%, tra gli investitori prevale la cautela per le turbolenze che stanno investendo i mercati.

    Successivamente la Borsa di Hong Kong ha ampliato  le perdite malgrado il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs: l’indice Hang Seng, a oltre un’ora dalla chiusura degli scambi, cede il 3,46%, a 18.843,49 punti.

   L’Autorità monetaria dell’ex colonia, in una nota, ha assicurato questa mattina che il settore bancario locale ha un’esposizione “insignificante” con il Credit Suisse, i cui asset della filiale locale sono stimati “in circa 100 miliardi di dollari di Hk (12,7 miliardi di dollari)”, pari a “meno dello 0,5% degli asset totali del settore bancario di Hong Kong”. In affanno i titoli bancari, con Hsbc che cede più del 5%. 

   Anche le materie prime soffrono dell’incertezza dei mercati dopo lo scossone Credit Suisse. Il petrolio non fa eccezione, arrivando a perdere quasi il 3%. I contratti sul Wti americano per aprile arretrano del 2,77% a 64,89 dollari al barile, mentre il Brent quotato a Londra e con
consegna a maggio perde il 2,74% scendendo a 70,97 dollari.


Fonte originale: Leggi ora la fonte