Le concessioni di spiaggia non saranno più ‘automatiche’

Lo ha stabilito una sentenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto opportuno indire un’asta per l’assegnazione delle aree demaniali al miglior offerente. L’assessore regionale dice: “I bagnini sono al sicuro per i prossimi vent’anni”

Basta con le concessioni di spiaggia ‘automatiche’. E’ opportuno indire un’asta ed assegnare i beni demaniali – di qualunque tipo – al miglior offerente. Due frasi, un maremoto. Quelle sopra citate sono il succo di una clamorosa sentenza del Consiglio di Stato (sesta sezione, presieduta da Giovanni Ruoppolo) datata 24 marzo 2009 e depositata il 21 maggio.

La sentenza annulla quella precedente del Tar della Puglia, accogliendo il ricorso di Vittoria srl, contro il Comune di Mattinata e Rossana Troia & C. sas. Ci si contende la concessione di un’area demaniale di 1.568 metri quadri (tratto lineare frontemare 135 metri) “adibita a posa ombrelloni e sedie sdraio con finalità turistico-ricreative”.

Che c’azzecca la riviera riminese con la Puglia? Poco. Ma le sentenze del Consiglio di Stato, supremo organo di giustizia amministrativa, fanno giurisprudenza. Non fanno legge, ma ‘indirizzo’: creano un precedente. In pratica, su casi analoghi ogni giudice successivamente può riferirsi a questa sentenza. Insomma la sentenza-terremoto potrebbe scuotere anche la Riviera, una volta scadute le concessioni attuali (nel Riminese sono state rinnovate nel 2008, e durano 6 anni).

Cos’è successo in Puglia? La ditta Troia sas ha chiesto al Comune il rinnovo di una concessione demaniale marittima, a fine dicembre 2007, pochi giorni prima della scadenza. Anche la ditta Vittoria, nel marzo successivo, ha chiesto la concessione per lo stesso tratto di spiaggia. Il Comune di Mattinata ha rinnovato la concessione alla Troia, e respinto l’istanza della Vittoria. Il giudice di primo grado giudica “inammissibile e infondato” il ricorso della Vittoria srl. Stessa la decisione del Tar in secondo grado.

Il Consiglio di Stato ribalta tutto. E “sconfessa” il Tar scrivendo: “i principi costituzionali e comunitari… impongono anche per le concessioni demaniali di rispettare i principi di parità di trattamento, di non discriminazione e di par condicio in modo di garantire una effettiva concorrenza tra gli operatori del settore”. Ancora: “In sede di rinnovo di una concessione il precedente concessionario va posto sullo stesso piano di un altro soggetto richiedente lo stesso titolo”.

E poi: “Una interpretazione costituzionalmente orientata della norma non comporti il consolidamento di una posizione di privilegio per i precedenti concessionari”. Inoltre: “Il Consiglio di Stato ha da tempo aderito a un’interpretazione… che privilegia l’esperimento della gara e comprime il diritto di insistenza… essendo sufficiente che si tratti di attività suscettibile di apprezzamento in termini economici”.

Botta finale: “Il concessionario di un bene demaniale non vanta alcuna aspettativa al rinnovo del rapporto, il cui diniego… non necessita di ulteriore motivazione (essendo parificabile al rigetto di una ordinaria istanza di concessione) nè implica alcun ‘diritto d’insistenza’ qualora la pubblica amministrazione intenda procedere a un nuovo sistema d’affidamento mediante gara pubblica”. In sede di rinnovo il precedente concessionario va posto “sullo stesso piano di un altro soggetto richiedente lo stesso titolo”, scrivono i giudici.

Non si scompone il presidente dei bagnini di Oasi-Confartigianato, Giorgio Mussoni: “Non conosco i dettagli, quella sentenza va capita bene. Mi risulta si parli di una concessione scaduta, con rinnovo richiesto in ritardo… Bisognerebbe avere le carte in mano”. Se passasse la nuova linea, sarebbe, più che un terremoto, il Big One per la Riviera. E la possibile estensione da 6 a 18-20 anni dei tempi di concessione risulterebbe, più che una pezza, un brodino caldo.

Ma i bagnini riminesi potrano stare tranquilli per almeno due decenni, i canoni delle concessioni sulla spiaggia della provincia di Rimini, di durata di sei anni e rinnovate lo scorso anno, secondo la legge regionale che dovrebbe essere approvata entro la fine del mese avranno durata ventennale.

«Il progetto di legge regionale contiene due provvedimenti che risolvono questa situazione — spiega l’assessore regionale dal turismo, Guido Pasi —. Le concessioni demaniali avranno una durata massima di 20 anni e il contributo dei canoni appannaggio della Regione aumenterà del 30%. Con questi provvedimenti chiediamo ai bagnini di contribuire alla qualità e al rinnovamento della spiaggia rendendoli più coinvolti nell’operazione. L’approvazione dovrebbe avvenire entro luglio: dunque il problema di questa sentenza ce lo porremo più avanti”.

 

ilrestodelcarlino.it

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