Le conversazioni online degli italiani sul nucleare

L’escalation militare del conflitto russo – ucraino non pare avere fine. E il timore che questo possa sfociare in una guerra atomica è sempre più concreto nonostante gli appelli alla pace.

Al riguardo ANSA e DataMediaHub hanno analizzato le conversazioni online (piattaforme social, news online, forum e blog) negli ultimi trenta giorni relativamente a “nucleare”.

Sono state quasi 187mila le citazioni relative al nucleare da parte di circa 23mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto (like + reaction + commenti e condivisioni) poco meno di 1,9 milioni di persone.

Il picco massimo si è avuto il 7 ottobre scorso quando Biden ha lanciato l’allarme sul possibile “Armageddon nucleare”.

Volume di conversazioni che ha generato una portata potenziale, la cosiddetta “opportunity to be seen”, ovvero appunto l’opportunità che teoricamente hanno avuto in base ai tali volumi di conversazioni di essere esposti a contenuti relativi al nucleaare, 2.628 miliardi di visualizzazioni sul tema. Stimiamo ragionevolmente che la portata effettiva si attesti a 131,4 miliardi di impression, di visualizzazioni effettive di contenuti relativi ai timori di un escalation nucleare della guerra, al lordo delle duplicazioni.

Le conversazioni sul nucleare

Dibattito fortemente negativo per quanto riguarda il sentiment, la quota di emozioni e, appunto, sentimenti negativi contenuti nelle verbalizzazioni online. Come mostra la word cloud, la nuvola di parole con i 120 termini maggiormente associati alle conversazioni online sul nucleare è proprio l’Armageddon nucleare uno dei maggiori timori. Timore che viene espresso con modalità e terminologia diversa più e più volte senza che cambi la sostanza. Paura alla quale naturalmente si associano anche le preoccupazioni degli italiani sulle implicazioni del conflitto per quanto riguarda la disponibilità, e il costo, dell’energia.

Elementi confermati, se necessario, anche dal tag cloud, la nuvola dei 100 hashtag maggiormente associati alle conversazioni online sulla questione, da cui spunta anche la richiesta di pace con #SiPaceNoArmi. Tra le fonti d’informazione è l’hashtag proprio di ANSA a spiccare. Del resto in questi trenta giorni sono stati da noi prodotti ben 156 articoli al riguardo, che hanno generato una portata potenziale, nei termini precitati, di 2,3 miliardi di impression.

Insomma la guerra è davvero avvertita come un pericolo non solo per i civili ucraini ma anche per gli italiani. E infatti, anche secondo un sondaggio condotto da SWG a metà settembre, emerge come il 59% degli italiani sia favorevole allo stop alla guerra e a negoziati per accordarsi su quali territori passano sotto il controllo dei russi o diventano autonomi, e quali invece restano sotto il controllo dell’Ucraina.


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