Le dichiarazioni di voto dei Consiglieri sul bilancio: Felici (Psd), Foschi (SU) e Lonfernini (DdC)

Claudio Felici (capogruppo Psd): “Doveva essere la classica settimana programmata per la discussione del bilancio e, dato che inizia la Legislatura con una nuova legge elettorale, era interessante capire come sarà il rapporto tra maggioranza e opposizione. Noi ci siamo presentati in Aula con un animo positivo, convinti che ci potevano essere le condizioni per condividere i contenuti della legge di Bilancio.

I nostri emendamenti non erano demagogici o strumentali, purtroppo si è deciso che il contributo dell’opposizione non sarebbe stato accolto. Il nostro voto non può che essere contrario perché non ci sono state concesse le condizioni politiche per la condivisione”.

Ivan Foschi (capogruppo Su): “Il nostro giudizio su questa legge di Bilancio è negativo, la troviamo insufficiente dal punto di vista programmatico. Ci aspettavamo che la maggioranza l’arricchisse con proposte concrete e invece ha brillato in pochezza. Niente rilancio del Paese, niente cambio di passo; insomma per noi il tutto si è rivelato un clamoroso flop, con una relazione deludente da parte del Segretario per le Finanze, Gabriele Gatti, delle risposte alle nostre domande assolutamente inconsistenti e con delle giustificazioni rimediate al voto contrario sugli emendamenti della minoranza. Al contrario, non è mancato un tono propagandistico e attacchi personali, mentre a noi si chiede di sedersi e aspettare, intanto l’unico spirito che ha mosso la maggioranza è stato quello di proteggere gli immobiliaristi. Inoltre si è affossato la Consulta per l’Europa e si è fatta anche una gaffe sulla questione delle banche, perché non sono loro a dover essere protette per prime ma i risparmiatori. Per tutti questi motivi il nostro voto sarà negativo”.

Giovanni Lonfernini (Ddc): “Il bilancio è il provvedimento più rilevante discusso in Consiglio Grande e Generale e deve fornire elementi di certezza per il futuro. Inoltre questo bilancio si inserisce in una fase di passaggio tra due maggioranza diverse. Sentiamo un forte imbarazzo per l’atteggiamento della maggioranza: non c’è stata la benché minima possibilità per l’opposizione di essere coinvolta e dare il suo contributo.

Vero, la maggioranza ha fatto retromarcia sulla ricerca, anche perché l’opposizione ha ben evidenziato l’intenzione di qualche settore del centrodestra di minare un settore strategico, ma se si parla di legittimazione delle coalizioni, da parte della maggioranza c’è un atteggiamento liquidatorio. Infatti, non si è ragionato insieme sulla crisi.

Questo dibattito è stato caratterizzato da una sindrome di autosufficienza, una brutta partenza per la nuova Legislatura. Non ci sono state fornite le condizioni per dare il nostro contributo, un’occasione persa: votiamo contro per rilevare che il centrodestra, rispetto ai tanti richiami, ricopia in brutto stile esperienze passate”.

Ufficio stampa del Congresso di Stato