Ho lavorato in una pizzeria quando andavo al liceo.
Un giorno arrivò una famiglia di 5-6 persone. Ordinarono bastoncini di mozzarella, pizze, insalata, birra e bibite varie.
All’incirca un quarto d’ora dopo che le pizze erano state servite, chiesero, indignati, di parlare con il direttore. Gli fecero notare che sull’ultima pizza (non ancora consumata) c’era un lungo capello biondo.
Dettagli del caso:
– Eravamo solo in tre di turno quel giorno, tutti maschi, con i capelli corti e scuri.
– Il capello non si era minimamente amalgamato alla mozzarella della pizza.
– Supponiamo anche che quel capello fosse di una dipendente del turno precedente e che fosse accidentalmente finito sull’impasto, una volta infornato si sarebbe incenerito.
Il cliente fece una sceneggiata e pretendeva che l’intero pasto gli venisse offerto.
Fortunatamente, il vicedirettore non si piegò alle richieste di quel “cliente”.
Dopo un’accesa discussione (con il cliente che dava in escandescenze) il direttore tolse due pizze dal conto, fece rifare la pizza “incriminata” e gliela diede da portare a casa, aggiungendo di non farsi più rivedere.
Se fossero venuti quando la pizzeria era più affollata e in turno c’erano altri dipendenti (magari con lunghi capelli biondi), probabilmente sarebbero riusciti a scroccare un pasto gratuito.
A.C.