Sa di studiata presa in giro nei confronti dei sammarinesi le ”finte” dimissioni di oggi di Giannini e Vivoli, i quali si sono dimessi dalla Vigilanza di Banca Centrale dopo essere stati raggiunti da avvisi di garanzia da parte dell’autorità giudiziaria sammarinese.
E tutto dopo la carnevalata delle sospensioni poi rientrate di poche settimane fa. Sospensioni presentate perché citati nell’ultimo dispositivo del Giudice Buriani.
Queste, quelle odierne, a mio parere sono finte dimissioni. E probabilmente molti sammarinesi la pensano allo stesso modo.
La gente non vuole che i controllori del sistema bancario, un alto dirigente ed addirittura il Direttore di Banca Centrale, con stipendi faraonici rispetto alla media di quelli dei sammarinesi, siano indagati ed abbiano pendenze con la giustizia sammarinese.
Sarebbe stato molto meglio un passo indietro, appena ricevuto l’avviso di garanzia. Ottima sarebbe stata la messa in aspettativa non retribuita se non le vere e proprie dimissioni. Facile dimettersi dalla vigilanza ma non da Banca Centrale e continuare a guadagnare begli stipendi, da inquisiti.
La gente, il mondo politico deve pretendere che queste persone chiariscano la loro posizione con la giustizia sammarinese, che si sappia chiaramente di che cosa sono accusati e che la giustizia, dato che si tratta di controllori del sistema bancario e finanziario, faccia velocemente.
La questione è molto seria e riveste carattere di importanza nazionale.
Il Dott. Giannini non può fare il Direttore della nostra Banca Centrale da inquisito! Ne va del nostro prestigio e di tutto il percorso di trasparenza intrapreso con grande fatica e grandi sacrifici da parte di San Marino.
All’esterno c’è chi ci osserva attentamente. Il memorandum per noi è estremamente importante ed avere un inquisito come Direttore della nostra Banca Centrale certo non ci aiuta.
Che sia giustizia! E che si faccia presto! Ne va del paese.
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com