Credo che con i giudizi dati dai Giudici Italiani in questi ultimi giorni ,dei quali hanno dato ampio spazio la stampa , sul nostro tribunale e sul suo modo di operare, questi Templari della Giustizia tricolore abbiano perso un’occasione per un “ bel tacer”. Credo che coloro che da tempo sono sotto il mirino del proprio Governo e del suo Premier che li accusa di scarsa indipendenza e un alto grado di politicizzazione , debbano pensare ai Tribunali loro , ne avrebbero ben d’onde. Le nostre leggi sono più garantiste delle loro, non sbattono liste di indagati sui giornali che sono soliti condannare chi condanne definitive non ha avuto. Ma lasciamo perdere e veniamo a noi , a ciò che sta accadendo dal primo di Luglio, data fatidica dell’entrata in vigore della Legge sugli Incentivi con l’inserimento di San Marino nella Black List, si badi bene quella italiana non quella dell’Europa. Questa ha creato un grande panico fra gli operatori economici ,la maggioranza dei quali minaccia il trasferimento della propria azienda al di la’ del confine verso l’Italia. Se ciò fosse vero una domanda il governo dovrebbe porsela e trovare un’adeguata contromossa a queste fughe. Molti imprenditori, se non tutti, sono saliti a San Marino sicuramente per i benefici che la Repubblica offriva in campo fiscale sulle tasse sulle sue esenzione. Adesso con i tanti problemi sorti con gli obblighi verso l’Italia , ecco che questi cominciano a fuggire lasciando che il Titanic affondi . Una fuga che sa di irriverente verso il nostro paese la cui immagine è stata sporcata non certo per solo colpa di noi sammarinesi ma anche da certi operatori spregiudicati. . Sarebbe troppo comodo. Ecco perché il Governo dovrebbe intervenire, applicando una cospicua tassa d’uscita e l’obbligo di dare un preavviso di almeno tre mesi .Il minimo che la Repubblica potrebbe pretendere da chi per anni ha usufruito e sfruttato le nostre leggi finanziarie e un rispetto verso i lavoratori che non intendono uscire dal loro confine.
Paolo Forcellini direttore de ”Lo Stradone”