Le dichiarazioni, o almeno l’annuncio di dichiarazioni che il Prof. Giuseppe Roberti farà alla delegazione politica che prossimamente lo incontrerà, stanno scuotendo il mondo politico sammarinese. Le direzioni si stanno incontrando sempre più frequentemente e molti politici hanno il timore che, senza filtri, Roberti possa portare nella cloaca della ignominia mediatica coloro che hanno avuto ruoli di primo piano nel mondo politico sammarinese negli ultimi 20 anni.
Indubbiamente i grandi accusatori ”governativi” e che hanno fatto di Mazzini la battaglia della loro vita politica sono stati presi in contropiede dalle parole dell’ex diplomatico sammarinese. Le ultime scomposte uscite di alcuni partiti, o meglio delle segreterie di questi, stanno a testimoniare questa sorpresa.
Non si aspettavano che il Mazzini potesse ritorcersi contro e portare tra i politici in odore di tangenti (secondo le accuse di Roberti) proprio un Segretario di Stato di questo governo, quello che addirittura nell’immaginario collettivo ha messo le tasse e non ha recuperato la monofase, il Ministro Claudio Felici che, secondo Roberti, oltre ad essere un bugiardo è stato destinatario di tangenti.
Ovviamente Felici respinge le accuse, nemmeno tanto indignato rifiutando una contro replica alle accuse, ma lo fa leggero, quasi incurante di quello che potrebbe succedere se davvero Roberti avesse quelle prove schiaccianti che dice di avere. Il Governo ne uscirebbe a pezzi, come l’attuale maggioranza di 33 che dopo aver fatto finta di nulla, da sempre, sull’imbarazzante ed inconcludente Arzilli, poi sul caso Evox-Marco Gatti che è stato accostato a quel Stefano Gazzi noto riciclatore della camorra in Lombardia e sul caso Mussoni (debacle referendaria e condanna per reati legati al riciclaggio della sua compagna nonché socia nel suo studio legale) ora vuole compiere un’operazione di insabbiamento? ma conviene fare finta di nulla? Con la piazza e la gente infuriata? Si vive bene così?
Nessuna replica da parte degli altri partiti che compongono l’alleanza governativa chiamata Bene Comune (nome – vedendo i risultati – alquanto aleatorio e non condiviso da parte della maggioranza dei sammarinesi sempre più furenti con le iniziative e l’incapacità di creare sviluppo di questo governo).
La Dc, primo partito della coalizione, latita, ma non potrebbe fare altro. Gran parte dei politici indagati che ora stanno nell’ormai defunto Upr erano – al momento dei fatti oggetto di accusa – funzionari democristiani.
E’ il modo di finanziamento della Dc sotto accusa, che forse si sposterà e contagerà tutti i partiti classici!
E’ sicuramente il modo di fare politica democristiano, o della prima Repubblica sammarinese, sotto accusa. E’ quel modo di far finanziare (illecito? c’erano regole?) la politica che è sotto accusa! Ovvio, come sempre, ci possono essere stati i furbetti, che hanno approfittato della situazione arricchendosi – proprio su questo aspetto il consigliere Denise Bronzetti, che per anni è stato funzionario di partito, dice che nei partiti questi soldi non sono mai arrivati -, ma bisogna capire se – in assenza di regole ferree come quelle attuali – farsi finanziare da imprenditori vicini o per aver avuto licenze fosse reato. E se ciò lo fosse stato, se questo illecito è prescritto o meno.
Che faccia schifo e sia poco etico siamo d’accordo tutti, almeno la maggioranza dei sammarinesi. Ma era reato? Come poteva – in quel momento folle – essere finanziata la politica? Come potevano ad esempio essere pagati i costosissimi viaggi degli elettori esteri?
Quanto i partiti tradizionali hanno speso nelle vacanze premio degli elettori esteri? Quanto sono costati gli alberghi sulla riviera? Quanto le crociere premio durante le elezioni? Qui deve essere fatta chiarezza! Perché anche se non penalmente rilevanti qualcuno ha il dovere morale di dire e di indicare coloro che hanno usato questo strumento per avere un seguito elettorale! Magari gli stessi che ambiscono ad entrare nell’esecutivo.
Altro discorso. E’ colpevole, poi, chi politico di apparato – burocrate – intascava soldi e li versava nelle casse del partito stesso?
Ci accorgiamo solo ora che le cose, nella politica, hanno funzionato sempre e solo così?
Ci accorgiamo solo ora che negli ultimi venti anni che parte del voto estero è stato drogato? e/o letteralmente comprato? Nessuno se n’era accorto? Nessuno si ricorda le piade della Patagonia?
Eppoi queste cose, pur molto censurabili politicamente e moralmente, non sono prescritte? Perché tirarle fuori ora, quando i protagonisti di quel periodo non ci sono più oppure sono a ”fine carriera” politica? Perché proprio ora?
Quali sordidi e innominabili progetti devono essere nascosti? Perché si vuole spostare l’attenzione della pubblica opinione su una cosa oramai digerita dalla gente? Anche se male! Non si sapeva che i finanziamenti pubblici (e su questo ritorneremo) non bastavano alla macchina organizzativa-elettorale della politica maggiore? Ci scandalizziamo? Ora?
Per me c’è dell’altro.
Marco Severini – Direttore del Giornale.sm