L’economia italiana affonda. Il lockdown salva solo il comparto digitale

Stiamo affrontando una crisi senza precedenti, inspiegabile e mai vissuta negli ultimi 75 anni. La diffusione pandemica del Covid-19 sta riscrivendo la storia moderna, seminando decine di migliaia di morti e l’inizio di un fenomeno di recessione difficile da decifrare, soprattutto in virtù dello scontro a livello europeo sulle misure economiche anticrisi.

Il lockdown, che sta confinando tra le mura domestiche oltre 3 miliardi di persone, e il blocco completo del 70% delle capacità produttive, stanno determinando un notevole calo del fatturato e perdite inquantificabili per l’economia. Secondo le stime di Confindustria, le perdite economiche di Italia e San Marino generate dal blocco generale della produzione nell’ambito della lotta contro la diffusione del coronavirus potrebbero raggiungere il tetto dei 100 miliardi di euro al mese. 

L’unico comparto che sembra resistere in termini di bilanci, oltre a farmacie e aziende alimentari, è sicuramente quello digitale. La crescita del comparto digitale è strettamente relazionata all’impennata dei dati relativi al numero di connessioni e al tempo trascorso in Rete dagli utenti. Nella prima fase della crisi pandemica, l’impossibilità degli spostamenti, soprattutto nelle zone rosse del Nord Italia, aveva determinato una modifica radicale nei comportamenti e nelle abitudini della popolazione colpita dal Covid-19. Le variazioni più rilevanti sono state registrate nelle province di Piacenza e Lodi, due noti focolai del coronavirus, e in maniera leggermente inferiore a Milano. Progressivamente, con l’estendersi della quarantena al tutto il territorio nazionale, questa tendenza si è amplificata anche nel centro-sud e nelle isole.

Gli ultimi dati disponibili, erogati dal gruppo di ricerca Nielsen, parlano di un incremento costante del 30 punti percentuali per quanto riguarda gli e-commerce. Anche in questo caso il trend positivo a riguardato prima il nord e successivamente il resto dello stivale. 

Italia, boom di e-commerce e piattaforme di gioco

A dominare il trend di crescita sono i discount (+17,8%), seguiti a breve distanza dagli Specialisti Drug. Crescita di oltre 10 punti percentuali per i supermercati (+14,6%) e i liberi servizi (+10,8%). Crescita sotto la media invece per gli ipermercati, a causa della chiusura massiva di alcuni punti vendita nei centri commerciali. Risultati negativi invece per le strutture di Cash & Carry (-9,22%), penalizzate dalla chiusura parziale di ristoranti e bar, che utilizzano questo canale come fonte di approvvigionamento.

Oltre agli e-commerce, stiamo assistendo alla crescita esponenziale dei servizi di entertainment, in particolare servizi streaming e piattaforme di gioco”. Trend estremamente positivo anche per il gioco d’azzardo online, come confermano ai nostri microfoni alcuni degli analisti di Slots Gratis Online. “Betflag e Betfair hanno registrato una crescita rispettivamente di 25 e 11 punti percentuali. Risultati positivi anche per due colossi del settore AAMS come Sisal e Snai, che hanno segnato rispettivamente segnato un +8% e 7%”. Youtube ha registrato una crescita degli accessi pari al 88%, risultati estremamente positivi anche per Netflix, nonostante il calo della qualità grafica che stanno riscontrando gli utenti nelle ultime settimane. Per quanto riguarda le piattaforme di gioco, Steam ha registrato lo scorso 15 marzo il record di connessioni multiple contemporanee, oltre venti milioni, grazie alle performance di titoli come Fortnite e Call of Duty.