Lega Pro: Ghirelli a Aic ‘basta minacce, si riparte’

(ANSA) – ROMA, 17 SET – “Mi vedo costretto a replicare
direttamente all’Avv. Calcagno, dopo diversi confronti
personali e con i suoi collaboratori che evidentemente
dimentica, che continua imperterrito ad accusare e a gettare
fango sui Presidenti di Lega Pro che si sono confrontati ed
hanno democraticamente deliberato durante l’Assemblea di Lega il
nuovo regolamento”. Così il presidente della Lega Pro Francesco
Ghirelli risponde al vicepresidente dell’Assocalciatori, Umberto
Calcagno, riguardo la ripartenza del calcio ai tempi del Covid: “Il 27 settembre – assicura Ghirelli – il campionato partirà
regolarmente con le nuove regole che i presidenti
democraticamente hanno votato in Assemblea a tutela degli
interessi collettivi. Milioni di tifosi attendono di poter
tornare ad avere uno squarcio di normalità in questa tragedia
planetaria che da febbraio tutti noi stiamo vivendo. La gente
vuole tornare a liberarsi dalle preoccupazioni per 90 minuti
alla settimana gioendo per un gol. I presidenti stanno dando
fondo a tutte le loro risorse per consentire ai calciatori di
svolgere il proprio lavoro in sicurezza nonostante un protocollo
economicamente insostenibile. Le accuse e le minacce non sono
più accettabili. Il campionato partirà ed ognuno si assumerà le
proprie responsabilità. Sono certo che i calciatori faranno la
cosa giusta senza danneggiare l’intero sistema”.
    “Calcagno – attacca Ghirelli – ha una soluzione per risolvere
ogni problema ed in particolare la crisi devastante che i nostri
presidenti stanno attraversando: lo sciopero. Non far partire il
campionato. Se i nostri presidenti non spendono anche quest’anno
11 milioni per tenere in tribuna quelli che lui definisce i
calciatori veri, allora il campionato non parte. Non gli
interessa nulla dei danni irreversibili sia economici che
gestionali che un gesto tanto sconsiderato causerebbe anche a
quei calciatori che proprio lui dovrebbe tutelare. Lo sciopero è
certamente un diritto garantito ai lavoratori, ma quello che è
altrettanto certo è che questa minaccia di sciopero non tuteli
minimamente gli interessi della categoria dei calciatori e spero
che molti di essi se ne rendano conto”. (ANSA).
   


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