Legge 10 anni, promotori: “No agli emendamenti che ne snaturino il senso”

Una completa condivisione sul progetto di legge “rottama segretari”, sia da parte della maggioranza che da parte dell’opposizione. I consiglieri promotori del progetto di legge, Matteo Fiorini di Ap, Maria Luisa e Gian Nicola Berti di Ns e l’autonomo Federico Bartoletti (tra i firmatari anche l’attuale Capitano Reggente Andrea Zafferani), fanno il punto della situazione al termine dei confronti con tutte le forze politiche e alla vigilia dell’ufficio di presidenza. Si riuniranno infatti questa mattina i capigruppo per stilare l’ordine del giorno del prossimo Consiglio Grande e Generale che si aprirà il prossimo lunedì e che conterrà la prima lettura del progetto di legge che limita a 10 anni la possibilità di sedere sulla poltrona di segretario di Stato. Si dicono ottimisti i promotori del progetto su quello che sarà l’esito della votazione, seppur segreta. É il regolamento consiliare infatti a volere che, mentre i singoli articoli possono essere soggetti a votazione palese, la votazione finale debba essere segreta. Pare però specifica Maria Luisa Berti, che ci sia un precedente per cui si possa chiedere la votazione palese. Che sarebbe, dicono tra le righe i parlamentari, l’assicurazione finale del buon esito del progetto. I presupposti perchè la legge passi senza intoppi, comunque, ci sono già, come spiegano i promotori del progetto. Prima di tutto, il fatto che l’Istanza d’Arengo, di cui questa legge coglie l’indirizzo, è stata votata dal Consiglio all’unanimità. E poi le rassicurazioni ottenute nel corso degli incontri delle settimane scorse, dalle quali è emersa piena condivisione sull’intervento legislativo. Infine, per ora nessun emendamento è stato anticipato, se non qualche aggiustamento tecnico da parte della minoranza. Che ha però espresso perplessità sulla piega che il provvedimento potrebbe prendere. ”Dal Psd – fa presente Bartoletti – ci è stata chiesta la disponibilità a non accettare che attraverso questo provvedimento venga stravolta la legge elettorale”. Si teme, in sostanza, l’inserimento all’ultimo di un emendamento che cancelli la “norma antiribaltone”, perno della riforma elettorale. Ma i promotori rassicurano: in caso di tentato golpe, ovvero di “emendamenti che vadano a snaturare la legge elettorale, saremmo costretti a richiedere il ritiro del provvedimento, anche un minuto prima dalla votazione finale”. Non solo, con la coalizione e’ stata concordata una linea intransigente: “Qualsiasi elemento non attinente ai contenuti della legge sarà respinta”, mandano a dire i consiglieri del Patto. Il provvedimento è composto da appena tre articoli, “dal contenuto semplice ma dirompente”, sintetizza Matteo Fiorini. Ciascun membro di governo non potrà infatti ricoprire il suo ruolo per più di dieci anni. Inoltre, per poter riassumere l’incarico di segretario di Stato sarà necessaria una “pausa” altrettanto lunga. È un “provvedimento molto sentito dai cittadini – prosegue il giovane consigliere – la classe politica avrà l’occasione di dare un segnale concreto di rinnovamento”. Al di là del turn over, la proposta introduce anche “un riequilibrio nell’ordinamento sammarinese tra Consiglio e congresso di Stato”, spiega l’indipendente Federico Bartoletti. Maria Luisa Berti, Ns, difende il provvedimento dalle critiche: nessuna forzatura sarà introdotta all’ordinamento sammarinese, “la scadenza è prevista persino per la Reggenza che ha durata semestrale e il cui incarico non può essere rinnovato senza un’interruzione di tre anni dal primo mandato”.

San Marino Oggi