San Marino apre le porte agli investimenti esteri nel settore commerciale. Dopo un lungo dibattito in Consiglio Grande e Generale, la votazione sul Testo unico che disciplina il commercio in Repubblica è arrivata nella mattinata di ieri: 30 i voti favorevoli, 18 i contrari, sei gli astenuti.
Tira un sospiro di sollievo il segretario di Stato per il Commercio Marco Arzilli, che il giorno prima aveva visto approvata anche la legge sulle licenze, contenuta nel pacchetto trasparenza.
“È stata approvata una legge importantissima – commenta subito dopo l’approvazione del provvedimento – che offre maggior chiarezza, nuovi modi, strumenti e opportunità di sviluppo per uno dei settori portanti dell’economia del Paese”.
Indecisi nella votazione i banchi dell’opposizione, che si sono divisi tra giudizi negativi e astensioni. Solo Sinistra unita, tra i partiti di monoranza, per voce del capogruppo Ivan Foschi ha espresso la propria dichiarazione di voto. “La maggioranza ha proceduto a tamburo battente, senza un confronto approfondito con opposizione”, lamenta Foschi. “Il superamento del 51% – prosegue – è un’idea maturata nella precedente legislatura, osteggiata allora dalle forze che oggi ci vogliono fare la lezione”. In?ne, “non c’è stato il passo culturale necessario per superare il clientelismo perchè la legge assegna troppo potere e discrezionalità al congresso di Stato nel rilascio e nel ritiro delle licenze”.
È stata invece Maria Luisa Berti, Noi sammarinesi, ad esprimere la dichiarazione di voto della maggioranza. Un provvedimento rilvante per il commercio, ha detto Berti, “un settore che ha necessità di rilancio e anche di apertura verso nuovi investimenti forensi che dovranno essere ponderati”.
SAN MARINO OGGI