Leicester, esonerato Claudio Ranieri

Come si dice nel gergo del calcio, Claudio Ranieri aveva perso lo spogliatoio. I cambiamenti di formazione e tattica, nel tentativo di fermare il declino che ha portato il Leicester a un punto dalla zona retrocessione, gli avevano fatto perdere la fiducia dei giocatori,  scrivono i giornali inglesi. Sembra sia stato decisivo un faccia a faccia con i senatori della squadra dopo la sconfitta di Siviglia, che avrebbero fatto capire al tecnico che il rapporto era ormai finito.  Ma non è una giustificazione. Tutti i commentatori reagiscono con incredulità e sdegno alla decisione del club di esonerare l’allenatore italiano che ha dato alle Foxes il titolo di Premier nella passata stagione con una delle più grandi imprese sportive di tutti i tempi.

“Campione d’Inghilterra e allenatore dell’anno per la Fifa, licenziato” twitta fra gli altri Josè Mourinho, che pure con Ranieri non aveva sempre avuto buoni rapporti. “Questo è il nuovo calcio Claudio. Continua a sorridere, amico. Nessuno può cancellare la storia che hai scritto”.

Secondo le indiscrezioni la sorte di Ranieri era segnata già prima della sconfitta per 2-1 a Siviglia nell’andata degli ottavi di Champions, un risultato che peraltro molti avevano trovato incoraggiante, non compromettendo il passaggio del turno, tenuto conto che i gol in trasferta valgono doppio e che a segnarlo è stato Vardy, il capocannoniere della scorsa stagione, quest’anno quasi sempre all’asciutto, tornato finalmente a realizzare. Cinque sconfitte consecutive in campionato, un solo punto nelle ultime sei partite di premier, più l’eliminazione in Coppa d’Inghilterra contro il modesto Millwall con una rete subita al 90esimo avrebbero convinto la proprietà thailandese che serviva una scossa.

Le voci riportate dai giornali indicano che anche la squadra ha qualche responsabilità nel licenziamento, con un crescente scontento verso l’uomo che appena nove mesi or sono aveva guidato le Volpi a un’inaspettata gloria, smentendo quotazioni dei bookmaker di 5 mila contro uno, ossia vincendo la più grande scommessa nella storia del football. Uno scontento che, affermano i media locali, si sarebbe tradotto in prestazioni sempre più opache. Il Leicester deve ancora segnare un gol dall’inizio del 2017. Le statistiche dicono come una squadra praticamente immutata (ha perso soltanto N’golo Kantè, ceduto al Chelsea) ha cambiato volto rispetto alla stagione del trionfo. Nel 2015-’16, una media di 2,1 punti a partita, 13,8 tiri a partita, 15 partite senza concedere gol e 3 sole sconfitte (su 38 gare). Nel 2016-’17, 0,8 punti a partita, 10 tiri a partita, 5 partite senza concedere gol  e 14 sconfitte (su 25 gare).

Adesso si parla di Guus Hiddink, l’eterno salvatore dei club in difficoltà, o di Roberto Mancini, come possibili sostituti. Per il momento il Leicester è affidato al vice allenatore Craig Shakespeare. Sarà probabilmente lui ad affrontare sabato il Liverpool, un match dopo il quale le Foxes potrebbero ritrovarsi virtualmente retrocessi. Verrà la sferzata che i padroni del pallone si aspettano dal cambio di allenatore?

Il giudizio finale sulla decisione di allontanare Ranieri verrà dato probabilmente a fine campionato: dipenderà dalla salvezza raggiunta o meno. Ma i commenti, per ora, sono tutti con lui. “Dopo tutto quello che Claudio ha fatto per il Leicester, esonerarlo adesso è inspiegabile, imperdonabile e atroce”, twitta Gary Lineker, l’ex-campione della nazionale e tifoso delle Volpi che a metà della passata stagione scommise di presentare il suo programma di football alla Bbc in mutande se Ranieri avesse vinto il titolo e poi ha mantenuto la promessa. “Non sono sorpreso ma sono deluso”, dichiara Harry Redknapp, uno dei tecnici inglesi più noti, che ha conosciuto spesso il medesimo destino. “Quando una squadra va male, i proprietari si fanno prendere dal panico e cacciano l’allenatore. E’ triste vederlo. Ma Ranieri se ne può andare a testa alta”. Gli fa eco l’ex-attaccante dell’Inghilterra Ian Wright: “Che brutta notizia. Mi domando come mi sentirei se fossi un giocatore del Leicester. Avrebbero potuto fare di più? Claudio li aveva fatti diventare campioni”. E Michael Owen altro ex-nazionale, è sullo stesso tono: “Una decisione vergognosa, che mi fa perdere molto dell’amore che provo per questo sport. I tifosi erano con Claudio, si sentiranno traditi”.