Nuove soluzioni tecnologiche, maggiori capacità di manovra, estensione dell’operatività e investimenti sulla formazione del personale.
Il servizio di elisoccorso dell’Emilia-Romagna diventa sempre più innovativo, pronto a intervenire anche nelle situazioni più difficili e ad offrire soccorso tempestivo h24, soprattutto in estate.
É partito a inizio luglio il nuovo modello operativo voluto dalla Regione nell’ambito del piano di riforma del sistema di emergenza urgenza, che ha nel rafforzamento del 118 uno dei suoi punti di forza.
Confermata la presenza di almeno un elicottero sempre operativo nelle 24 ore (con base all’ospedale Maggiore di Bologna), dotato di sistemi di visione notturna (operazioni Nvis) in grado di raggiungere anche di notte siti non appositamente preparati; introdotta, presso le due basi di Parma e Ravenna, un’estensione dell’arco temporale di operatività, che consentirà di disporre del servizio dalle prime luci dell’alba fino al tramonto. Raddoppiano – passando da uno a due (Pavullo nel Frignano e Ravenna) sui quattro operativi in Emilia-Romagna – gli elicotteri dotati di sistema di verricello di soccorso, che assicura la possibilità di rilasciare il team sanitario e di recuperare gli infortunati anche in luoghi impervi, dove non è possibile l’atterraggio del mezzo (operazioni Hho).
“L’efficacia e l’efficienza di una rete complessa come quella del 118 dipendono dalla sua capacità di adattare il modello organizzativo alle sollecitazioni che provengono dall’esterno, come anche la pandemia ha confermato – ha sottolineato l’assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini – nella nostra regione sono state messe le basi per la nascita del numero unico di soccorso nazionale 118, siamo stati i primi ad investire nell’elisoccorso nel 1986 e i primi ad avere una centrale operativa completamente informatizzata nel 1992”.
(ANSA)