«Con quello che sta succedendo, con l’invasione russa, cosa sarebbe dell’Europa oggi se Salvini, Le Pen e Abascal fossero a capo dei governi?» twitta Enrico Letta. Il segretario Pd fa sua la domanda che pone il premier spagnolo Pedro Sanchez, accusando, al Congresso dei deputati di Madrid, il leader del partito sovranista Vox, Santiago Abascal, di «fare il gioco» del presidente russo, Vladimir Putin. Se in Europa governassero i populisti, e quindi in Italia Salvini, «questa congiunzione di ultradestra – dice il premier socialista spagnolo – sarebbe la morte dell’Europa» perchè rappresentano «l’intolleranza e la mancanza di dialogo», «quello che ha fatto Putin è sostenere Salvini e Le Pen, perché vuole governi autoritari in Europa, ma questo non succederà. Né Spagna né Europa lo permetteranno. L’Europa prevarrà» dice il premier spagnolo. Letta condivide l’attacco frontale al leader della Lega, con cui condivide l’appartenenza alla medesima maggioranza di governo che, proprio nell’emergenza della guerra in Europa, si è ritrovata unita come mai prima. E infatti, al netto delle schermaglie fisiologiche tra partiti agli antipodi, nelle ultime settimane non si sono registrate polemiche e attacchi virulenti. L’uscita di Letta è insomma una novità rispetto al clima di unità nazionale da crisi bellica. E infatti richiama a questo prinicipio il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, chiamato a commentare la querelle: «Le parole di Sanchez contro Salvini? Questo è il momento dell’unità nazionale, noi dobbiamo essere uniti, stiamo andando ad affrontare una sfida che l’Europa non vede dalla seconda guerra mondiale, restiamo uniti come paese, andiamo avanti e cerchiamo di portare a casa la pace» spiega il ministro.
Ovviamente la risposta al segretario del Partito Democratico arriva dalla Lega. Prima con una nota i due capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, i quali sottolineano che «per la sinistra europea, compresa quella italiana, la priorità non è riportare la Pace in Ucraina, ma scagliarsi sempre e comunque contro Matteo Salvini. Un’ossessione evidentemente irrefrenabile anche per Enrico Letta, che preferisce sposare le parole infelici di Pedro Sanchez, invece di impegnarsi – come la Lega sta facendo – nel salvataggio di donne e bambini dalla follia del conflitto in corso». I due parlamentari aggiungono che «strumentalizzare il dramma e l’orrore della guerra a soli fini politici e propagandistici qualifica il Pd e i suoi alleati, rivelando ben altri scenari dietro il velo del loro buonismo di facciata». Anche il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, critica l’attacco del leader Pd: «Utilizzare il dramma della guerra per speculazioni politiche d’interesse di qualche partito lo reputo profondamente sbagliato. La libertà di espressione non può e non deve infatti sconfinare – facendo leva sulla tragedia umanitaria in corso – nella demonizzazione dell’avversario» commenta Fedriga. Il dibattito sulle parole di Sanchez, commenta invece Giorgia Meloni, «è ridicolo». «Parliamo di un leader del partito socialista spagnolo, è normale che critichi i partiti di centrodestra europei. Sarebbe una notizia se dicesse il contrario». «Se Letta avesse detto una cosa analoga – ha concluso la leader Fdi -, in Spagna nemmeno la commenterebbero».
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