Letta ci ricasca: “Serve la manodopera dei migranti. Pochi italiani”

Enrico Letta ci è ricascato. Il segretario del Partito democratico ospite di Porta a Porta non molla la presa sui migranti e spinge per accogliere nel Paese la “manovalanza”. I giovani italiani disoccupati secondo lui non sono sufficienti per coprire il fabbisogno delle aziende. Quella di Enrico Letta è una visione completamente avulsa dalla realtà attuale del Paese, legata più che altro a questioni ideologiche piuttosto che pratiche e pragmatiche del Paese, in ginocchio a causa della pandemia e con un numero altissimo di disoccupati.

C’è una questione molto importante: dobbiamo capire che in molti campi probabilmente c’è bisogno di manodopera che viene dall’immigrazione. Dobbiamo renderci conto che i giovani italiani sono pochissimi, troppo pochi rispetto a quello di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo concepire il nostro futuro in modo diverso, con maggiore capacità di accoglienza e determinazione“, ha detto Enrico Letta. Le parole del segretario del Partito democratico hanno potenzialmente un peso enorme in ambito internazionale. La loro eco potrebbe spingere ulteriormente i migranti a lasciare i loro Paesi nella convinzione che, una volta giunti in Italia, troveranno lavoro.

Ma la realtà è completamente diversa. L’ondata di migranti che si sta preparando a sbarcare sulle coste italiane non troverà aziende pronte ad assumerli ma centri di accoglienza in cui le prospettive non sono così rosee come vengono dipinte. Le promesse ideologiche della sinistra portano i migranti a illudersi ma un Paese che non è in grado di sostenere i suoi cittadini non può accollarsi la responsabilità di altre persone. E non regge nemmeno il paragone che Enrico Letta ha fatto durante la registrazione di Porta a Porta, portando l’esempio delle politiche di integrazione della Germania.

I tedeschi, cinque anni fa hanno fatto una scelta che a noi italiani sembrava una follia, ma hanno integrato più di mezzo milione di persone. Sono stati bravi ed efficaci“, ha detto il segretario del Partito democratico. Ma Enrico Letta ha omesso la parte in cui in Germania i migranti non arrivano a migliaia a bordo dei barconi lungo le coste, c’è un sistema che permette di accogliere e di integrare che l’Italia non può permettersi di applicare. Enrico Letta riporta in auge discorsi già fatti e discussi, eppure a Porta a porta ha esordito così: “Ho lasciato sei anni di cose molto interessanti che facevo, e le ho lasciate per tornare in politica e mi sono detto che se torno, torno per fare le cose fatte bene, non per vivacchiare. Sono tornato per provare a cambiare le cose in Italia in modo che i giovani italiani trovino opportunità che trovano oggi all’estero“. Avanguardia pura.


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