Lettera aperta di Alessio Muccioli: “A che gioco sta giocando il sindacato?”

Riceviamo e pubblichiamo – A leggere gli ultimi comunicati sindacali, in particolare della CsdL si potrebbe ironicamente affermare che il sindacato stia mutando pelle, abbandonando le lotte e le rivendicazioni per diventare un osservatorio socio economico.

Il leggero sospetto poteva sorgere già dopo l’ultima “travolgente” fase contrattuale, dove si sono registrati nei casi migliori aumenti che faticano a coprire l’inflazione , e ,nel caso dei circa 4000 cittadini e residenti impiegati nella pubblica amministrazione, si è visto siglare un contratto che ha regalato 10 anni 10 di arretrati al datore di lavoro.

Del resto non era andata meglio nella precedente stabilizzazione del personale precario dove si è sancito che i nuovi ingressi,quindi giovani con livello di studio elevato, avranno una carriera con meno scatti di anzianità e andranno in pensione con più anni di servizio rispetto ai propri genitori; in tutto ciò i sindacati non hanno fatto una piega evitando di dichiarare anche 1 solo minuto di mobilitazione; alla faccia di quanto era successo nell’era COVID quando tutti si sperticavano a elogiare chi ha mandato avanti i servizi in condizioni di alto rischio (si pensi solo ai sanitari).

Oggi si legge che durante l’incontro con l’ FMI la CSU abbia avuto a lamentarsi della perdita di acquisto delle retribuzioni, lamentela espressa, a quanto pare senza alcuna vergogna, senza capire che si è parte del problema. Ma come è plausibile e soprattutto con quale faccia tosta si possono fare certe dichiarazioni quando si è supinamente accondisceso alle volontà del datore di lavoro?
Non credo esista altro caso al mondo dove si sia compiuto una tale volgarità nel confronto di chi lavora, di chi si ha l’onore e l’onere di rappresentare, di tutto il mondo del lavoro,non solo di quello pubblico, poiché tale contratto oltre ad impoverire un settore rappresenta un pericoloso precedente nel quadro della rivendicazione sindacale.

Chissà se al FMI i sindacalisti hanno anche detto di aver firmato senza nemmeno pensare alla mobilitazione. Un patto scellerato di cui oggi, pare, i sindacati si pentono. Troppo tardi, e nel modo sbagliato. E’ inutile pensare che il FMI possa rappresentare una leva per il prossimo rinnovo contrattuale, è inutile credere che ciò possa portare a qualcosa di buono per il mondo del lavoro.

E’ tempo, piuttosto, di serrare i ranghi, di mettere da parte le situazioni di comodo, di riavvicinarsi alla gente, di preparare una piattaforma rivendicativa seria, che sia capace di catalizzare lavoro e cittadinanza. E’ tempo di fare sindacato e un sindacato o è rivendicativo o non è.

Alessio Muccioli