L’Europa tratta sulle nuove quote. Alfano ai prefetti: altri 20mila posti

ansa - eleonora barbieri - IMMIGRAZIONE:ALTRI SBARCHI A LAMPEDUSA MENTRE ARRIVA PREMIERIL PIANO europeo che sarà presentato oggi all’Europarlamento dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker prevede altri 120mila ricollocamenti in aggiunta ai 40mila di giugno. Per l’Italia significa 39.600 ricollocamenti di richiedenti asilo dall’Italia al resto dell’Europa in due anni. Cifra che il nostro Paese spinge affinché sia elevata a quota 50mila. Ma da qui all’avvio, passeranno settimane se non mesi e nel frattempo gli sbarchi si succedono. E così ieri dal Viminale è partita una circolare ai prefetti per cercare altri 20mila posti.

«NOI – spiega il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – abbiamo oggi nel sistema di accoglienza 95mila migranti. I 20mila di cui si sta parlando sono altri 20mila di cui si cerca la collocazione in riferimento al fatto che possono accadere nuovi sbarchi». E tutti devono fare la loro parte, compresi quei governatori che «si complicano inutilmente la vita» opponendosi all’arrivo dei migranti. «Questa – sottolinea il ministro – è una questione non eludibile che non si può superare dicendo no perché alla fine, così facendo, si creano maggiori disguidi nei confronti dei cittadini, proprio in quelle regioni dove i presidenti creano complicazioni». L’idea del Viminale è quindi sempre la stessa: «Distribuire i migranti equamente in tutta Italia con un’accoglienza diffusa».

UNA GROSSA mano verrà dalla Chiesa. Le parrocchie si mobilitano e dopo l’appello del Papa il presidente della Cei è impegnato in prima persona. «Siamo davanti – dice il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco – a una svolta epocale. Questa è una sconfitta di tutto il mondo, o si è solidali tutti o si affonda tutti». E la Casa Bianca fa sapere che sta valutando aiuti all’Ue per fronteggiare l’emergenza.
In attesa di conoscere i dettagli del piano della Commissione, l’Europa è spaccata. Il vicepremier spagnolo Soraya de Santamaria ha confermato che il suo Paese (che dovrebbe ricevere 14.931 rifugiati) farà la sua parte e così faranno naturalmente la Germania, la Francia, ma anche l’Austria, l’Olanda e il Belgio mentre i Paesi del gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) e anche la Bulgaria restano sulle barricate.

ANCHE la Gran Bretagna (che è fuori da Schengen) non accetterà quote, anche se accoglierà
una tantum 15mila richiedenti asilo. Secondo fonti Ue l’opt-out (la possibilità di chiamarsi fuori dalle quote) sarà garantita ma per un solo anno e in cambio prevede il pagamento di una multa pari allo 0,002 per cento del Pil del Paese. Per ridurre l’arrivo di migranti economici la Commissione sta lavorando anche a un trust fund per l’Africa con finanziamenti per 1,8 miliardi di euro.

Fonte: IL RESTO DEL CARLINO