Levata di scudi contro la Rai: “Schiaffo alla memoria di Carlo Dalla Chiesa”

Quest’anno ricorrono i 40 anni della morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia a Palermo il 3 settembre 1982. In ragione della candidatura di sua figlia Rita Dalla Chiesa alle prossime elezioni, che si terranno il 25 settembre, la Rai ha deciso di sospendere la messa in onda della serie tv a lui dedicata, che sarebbe dovuta partire il prossimo 11 settembre su Rai1. Sulla base del regolamento sulla par condicio varato dalla Commissione di Vigilanza, in osservanza della legge, è stata annullata anche la conferenza stampa. Rita dalla Chiesa si è lamentata della decisione, sottolineando come sia “profondamente ingiusto sia per la memoria di mio padre che per la mia professione“. L’annullamento ha profondamente toccato la conduttrice e giornalista: “Mi ha fatto sentire in colpa, mi sento colpevole, mi sento a disagio, ogni cosa è buona per attaccarmi in base a mio padre“. Proprio oggi, Silvio Berlusconi si è detto onorato di avere in squadra Rita Dalla Chiesa, che “non è solo un volto noto ma il simbolo della lotta alla mafia: tra qualche giorno ci sarà il 40esimo anniversario della morte del padre“.

Da Forza Italia, partito sotto le cui insegne è stata candidata Rita Dalla Chiesa c’è stata una levata di scudi in difesa della conduttrice e della memoria del generale. Il senatore Enrico Aimi, coordinatore regionale di Forza Italia in Emilia Romagna, ha definito la decisione una “ipocrisia ed uno schiaffo che finisce per sfregiare la memoria del simbolo della lotta contro la mafia, il terrorismo, le Brigate Rosse“. Il senatore entra a gamba tesa, sottolineando che in questo caso il sacrificio di un uomo di Stato come il generale Dalla Chiesa “deve prevalere sulle incomprensibili logiche della campagna elettorale“. Quindi, Enrico Aimi, lancia un appello: “Chiedo alle Istituzioni e al mondo politico, a partire dalla candidata Pd Vincenza Rando, vice presidente di Libera, di rivolgere insieme a me un accorato appello alla Rai affinché si proceda alla già programmata messa in onda della fiction. Qui si sta giocando anche contro la memoria di chi non c’è più e riposa peraltro, nella nostra Emilia-Romagna, a Parma“.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Maurizio Gasparri, che sottolinea come “usare pretesti elettorali per rimandare un doveroso tributo da parte del servizio pubblico è davvero incredibile“. Quindi, il senatore ha aggiunto: “Le vicende elettorali vengono strumentalizzate per una decisione che offende la memoria di una delle più grandi figure della storia recente“. L’idea di eliminare la commemorazione “sarebbe veramente un’offesa non solo alla memoria di Dalla Chiesa e di sua moglie, ma ai valori della legalità che trovano in questo protagonista della storia italiana un simbolo imperituro“. Anche il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, in un video pubblicato sui social ha espresso la sua indignazione per quanto si prospetta: “Se la Rai non torna sui propri passi dimostrerà di essere fuori da quel perimetro della memoria, della riconoscenza e dei valori che si deve agli eroi che hanno dato la vita a questo Stato“.


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