Libia: l’Onu conferma l’accordo sulla tregua a Tripoli. Ma Salamé avverte: ‘L’intesa non risolve tutti i problemi’

“Sotto gli auspici” dell’inviato speciale dell’Onu in Libia, Ghassan Salamé, “un accordo per il cessate il fuoco é stato raggiunto e firmato oggi per porre fine a tutte le ostilità, proteggere i civili, salvaguardare la proprietà pubblica e privata e riaprire l’aeroporto di Mitiga”: lo scrive un tweet dell’Unsmil sintetizzando l’intesa raggiunta fra le milizie. L’intesa di oggi “non punta a risolvere tutti i problemi della sicurezza della capitale della Libia: cerca un accordo quadro sul modo di iniziare ad affrontare tali questioni”, si afferma in un altro tweet.

Il premier Conte ha convocato a Palazzo Chigi un vertice su Libia e migranti con il vicepremier Matteo Salvini, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. Salvini si dice ‘disponibile a correre qualche rischio e a tornare presto in Libia’. Moavero a Serraj, sostegno Italia a istituzioni Libia. Il ministro degli esteri pronto a riferire in Parlamento.

Il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico del premier Fayez Al Sarraj ha “deciso la formazione di un comitato di crisi, in seduta permanente fino al ritorno della stabilità” nella capitale libica, per “seguire gli sviluppi a Tripoli e mettere a punto le misure di sicurezza e amministrative necessarie”. Lo stabilisce un decreto pubblicato su Fb dall’Ufficio informazioni del premier. “Sotto la direzione” di Sarraj, riunisce i ministri di Interno, Finanze, Esteri, Enti locali e sottosegretari di Difesa e Migranti.

Un ‘incendio è divampato nell’ambasciata degli Stati Uniti’ a Tripoli, ha scritto il sito Alwasat, a proposito della sede della rappresentanza diplomatica che notoriamente è chiusa.

Gli scontri fra milizie libiche a Tripoli “sono ripresi in zone della via dell’aeroporto” e “le ambulanze non sono riuscite a recarvisi malgrado le richieste di aiuto degli abitanti”, ha scritto ancora il sito Alwasat citando il portavoce della Protezione civile libica, Osama Ali. Il portavoce ha precisato che gli scontri avvengono in un’area (Khelet ben aoun) circa 17 chilometri in linea d’aria a sud di Piazza dei Martiri, il centro di Tripoli, situato sul mare.

Nel quadro delle iniziative dedicate a favorire il miglioramento della situazione in Libia, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha avuto un’altra conversazione telefonica con il Presidente del Consiglio Presidenziale libico, Faez Al Serraj. Il ministro ha confermato la solidarietà e il sostegno italiano al popolo libico e alle sue istituzioni in questa fase di grave difficoltà, funestata da scontri armati nella capitale Tripoli.

Per affrontare la crisi in Libia ”l’unica cosa che non vogliamo fare è quanto fatto nel 2011: esportare democrazia con bombe e giustificare interventi militari”, ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio. “Se la Libia è in queste condizioni è perché in questi anni si sono usati quegli atteggiamenti e non solo da parte dell’ Italia ma anche da chi è più ostile di noi in quella regione e sta causando non pochi danni”, ha aggiunto. Ansa.it