Libri: “Una vita in fuorigioco”, Katia Serra si racconta

(ANSA) – ROMA, 31 GEN – “Ricordo i primi dieci anni della mia
infanzia come un sogno luminoso, una favola. Li ricordo
annebbiati, ma avvolti da un senso di serenità che si sarebbe
offuscato man mano che crescevo. Con l’adolescenza, infatti,
avrei capito che il mio sogno (quello di diventare una grande
calciatrice) era un sogno proibito. Qualcosa per cui avrei
dovuto lottare con le unghie e con i denti, fino all’ultimo
fiato”. E’ un passaggio di “Una vita in fuorigioco”, il libro di
Katia Serra (Fabbri editore, in vendita dal oggi) nel quale l’ex
calciatrice, oggi commentatrice per la Rai, racconta dal suo
punto di vista privilegiato, quello di sportiva e donna, il
viaggio che – dal mondo a volte opaco del calcio femminile anni
Ottanta – l’ha portata a essere una delle voci più autorevoli
del panorama televisivo calcistico italiano.
    Calciatrice di alto livello, poi sindacalista per permettere
al calcio femminile di uscire dal cono d’ombra di quello
maschile, quindi prima cronista donna a livello internazionale a
commentare per la Rai la finale di Euro2020, Serra ha dovuto
combattere per raggiungere traguardi che sembravano impensabili.
    Nata a Bologna, classe 1973, laureata in Scienze motorie e
allenatrice professionista UEFA A, per ventiquattro anni ha
giocato nel campionato italiano di calcio (ha vinto uno
scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Italy
Women’s Cup) in Nazionale e all’estero. Nel libro – che ha la prefazione di Arrigo Sacchi e i
contributi di Lele Adani e Damiano Tommasi – Serra ripercorre le
tappe della sua carriera e della sua vita: dalle prime
partitelle con gli amici nel cortile di casa fino all’esperienza
nel campionato spagnolo, dalle scelte obbligate che le hanno
cambiato la vita alle lotte sindacali per i diritti delle
calciatrici. La sua voce ha accompagnato la vittoria degli
Azzurri a Euro 2021. (ANSA).
   


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