Ma l’integralismo ambientalista non provoca danni, in primis, all’importante e saggio impegno in tutela della natura e del pianeta? Il dubbio mi si è ripresentato l’altro giorno, leggendo su queste stesse pagine elettroniche l’intervento di una cittadina di Fiorentino (leggi qui), “sdegnata” per la realizzazione di un progetto che, per la cui posa in opera, impone l’abbattimento di 20 piante.
Ben inteso, è sempre ammirabile chi non ha paura di esprimere le sue opinioni pubblicamente, chi si dedica con passione ad una causa che ritiene importante… E’ ammirabile l’autrice di questo intervento, in cui la stessa ribadisce il suo impegno: “Sono qui e sono pronta più che mai -scrive- per tutelare Fiorentino, il mio Castello e il suo verde e spero di non essere sola, ma di poter avere tanti cittadini al mio fianco”. Glielo auguro, non tanto per il merito dell’intervento, che non condivido, ma per la nobile passione e il senso civico che la ispira.
Vorrei che la presa di posizione della signora susciti, in tutti, una riflessione. In senso astratto, generico, al di là della “vicenda Fiorentino”. Fino a che punto la conservazione di 20 piante può fermare un progetto di sviluppo o di utilità sociale? Il punto, infatti, sta tutto qui… Il valore -non economico ovviamente- di ciò a cui rinunciare rapportato con il valore -sempre non economico- di ciò che si andrebbe a conquistare.
Appare ovvio fin da subito, in una analisi razionale e non ideologica o, peggio, integralista, che il “valore” di 20 piante nel centro di Milano sia infinitamente più alto di quello delle stesse 20 piante a Fiorentino. Non perchè Milano è più cara, ovviamente, ma perchè abbattere 20 piante nel centro di una metropoli significherebbe ridurre in percentuale importante il verde di quell’area; mentre abbatterle a Fiorentino, paesello immerso in distese chilometriche di verde naturale, rappresenterebbe un ridimensionamento insignificante, impercettibile sotto ogni punto di vista del verde locale.
Al tempo stesso, un’opera che porti sviluppo o utilità sociale a Fiorentino, scarno di prospettive in tal senso, avrebbe un “valore” enormemente più alto della stessa opera in Milano, ricchissima di opportunità e prospettive nel medesimo senso.
Eppure -senza scendere nella degenerazione degli atti di vandalismo contro beni culturali preziosissimi che le cronache registrano fno ad ora (e per le quali anche il Titano, come l’Italia potrebbe adeguare la sua normativa per prevenirli)- talvolta si assiste a vere e proprie battaglie ideologiche che bloccano e compromettono importanti opere pubbliche per tutelare il nido di un uccellino protetto. Non credete che stiamo esagerando?
Ben inteso, la tutela ambientale è un dovere verso le future generazioni, ma solo se perseguita con razionalità. Quando la tutela ambientale si trasforma in integralismo -come secondo me accade sempre più spesso, si veda lo scontro per la rotatoria dei Tavolucci, sfociato anche in strumentalizzazione politica- gli ambientalisti che la promuovono finiscono per fare un danno enorme proprio all’ambiente, seminando diffidenza e creando muri insormontabili non fra idee diverse ma fra fazioni opposte.
Ma se l’integralismo-green appare un fenomeno limitato, l’ideologia green è ben più diffusa e, quindi, fa ben più danni. Fare di ogni vicenda una questione ideologica porta ad una visione distorta e a soluzioni fortemente irrazionali di ogni vicenda. Tutelare l’ambiente è una priorità, come lo sono sia lo sviluppo economico che quello sociale.
Torniamo tutti -specie in materia di tutela dell’ambiente- ad una visione razionale delle cose, rigettando a priori no preconcetti o ideologici, ma valutando il rapporto costi-benefici di ogni cosa. Come per magia si apriranno importanti di sviluppo per San Marino, con progetti che nessuno, oggi, ha il coraggio neppure di citare ma che, da soli, potrebbero portare ad un veloce risanamento delle casse pubbliche e, conseguentemente, ad una progressiva ridistribuzione del benessere ai sammarinesi.
Enrico Lazzari
Articolo che non condivido assolutamente ma che pubblico ugualmente in quanto tutti hanno il diritto di esprimere il proprio punto di vista anche se è totalmente contrario, come in questo caso, al mio. /ms