Il Prof. Millo è membro del Collegio Garante della Repubblica di San Marino e Magistrato della Repubblica Italiana in quanto Presidente del Tribunale dei minori di Bologna.
—
L’interrogazione nel titolo è la domanda che mi sono fatto mentre stavo leggendo delle sentenze storiche del Collegio Garante; sentenze proprio del Dott.Maurizio Millo.
Ovvero il Giudice Millo può essere giudice nella Repubblica di San Marino (è membro supplente del Collegio Garante – Giudice Monocratico) e contemporaneamente essere Magistrato (è Presidente del Tribunale dei Minori a Bologna)?
A leggere l’art.4 della Legge Qualificata 55/2003 – Incompatibilità membri Collegio Garante – il comma 1 recita in questo modo: ‘’I membri del Collegio Garante, effettivi e supplenti, non possono ricoprire incarichi o comunque svolgere attività nell’ambito di associazioni di natura politica o sindacale, non possono essere candidati in elezioni politiche o amministrative, né esercitare attività commerciali o industriali, non possono ricoprire l’incarico di amministratore o sindaco di società, sia nel territorio della Repubblica che all’estero, e il comma 2: ‘’I membri del Collegio, effettivi e supplenti, non possono esercitare la libera professione né assumere altri uffici o impieghi pubblici o privati, nel territorio della Repubblica’’ e il Magistrato in Italia? Non è previsto! Quindi? Sembra che sia un bug del ns. legislatore anche perché mi domando ma un Magistrato che lavora in due stati può essere contemporaneamente fedele ad entrambe le Repubbliche?, perché probabilmente avrà giurato fedeltà ad entrambe; avrà giurato di servire San Marino e Italia contemporaneamente?
Con questo mio articolo non voglio in nessun modo denigrare l’operato del Dott. Millo, che non conosco nemmeno tant’è che la prima sentenza l’ho vista stamattina.
Con questo articolo vorrei porre in evidenza ai lettori del giornale.sm questa enorme anomalia tutta sammarinese, che parrebbe molto grave. E che sinceramente non può andare bene, soprattutto per noi sammarinesi.
Occorre che immediatamente il legislatore metta mano; così non si può continuare!
Ma possibile che nessuno se ne sia accorto? Possibile che a tutti stia bene farci giudicare da un giudice italiano che è nelle sue piene funzioni nella magistratura italiana? A me no. Ma a tutti i sammarinesi non dovrebbe stare bene! Ma forse nemmeno gli stessi politici lo sanno.
Vabbè che oramai in Banca Centrale abbiamo molte figure professionali provenienti dall’Italia, soprattutto in posti di comando, ma avere un Giudice di ruolo in Italia che sentenzi a San Marino, non può assolutamente andare bene.
Diverso se avesse chiesto un’aspettativa ovvero un collocamento fuori ruolo dalla Magistratura italiana, che sembra invece non sia mai avvenuta o almeno da ricerche fatte così non è emerso.
E secondo la legislazione italiana può andare bene?
Facendo una rapida ricerca su internet ho trovato che in Italia le cose stanno un po diversamente ovvero secondo l’art.Articolo 16 Regio Decreto 12/1941 che parla di Incompatilità di funzioni ‘’I magistrati privati non possono assumere pubblici o privati impieghi od uffici, ad eccezione di quelli di senatore, di consigliere nazionale (1) o di amministratore gratuito di istituzioni pubbliche di beneficenza. Non possono nemmeno esercitare industrie o commerci, né qualsiasi libera professione. Salvo quanto disposto dal primo comma dell’articolo 61 dello statuto degli impiegati civili dello Stato, approvato con D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, non possono, inoltre, accettare incarichi di qualsiasi specie né possono assumere le funzioni di arbitro, senza l’autorizzazione del Consiglio superiore della magistratura (2). In tal caso, possono assumere le funzioni di arbitro unico o di presidente del collegio arbitrale ed esclusivamente negli arbitrati nei quali è parte l’Amministrazione dello Stato ovvero aziende o enti pubblici, salvo quanto previsto dal capitolato generale per le opere di competenza del Ministero dei lavori pubblici, approvato con D.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063 (2). ‘’
L’ art. 3. Decreto Legislativo 109/2006 – (Illeciti disciplinari fuori dell’esercizio delle funzioni) dice che 1. Costituiscono illeciti disciplinari al di fuori dell’esercizio delle funzioni:
a) l’uso della qualità di magistrato al fine di conseguire vantaggi ingiusti per sè o per altri;
c) l’assunzione di incarichi extragiudiziari senza la prescritta autorizzazione del Consiglio superiore della magistratura;
d) lo svolgimento di attività incompatibili con la funzione giudiziaria di cui all’articolo 16, comma 1, del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e successive modificazioni, o di attività tali da recare concreto pregiudizio all’assolvimento dei doveri disciplinati dall’articolo 1;
Quindi in Italia molto probabilmente non può fare il Giudice se lo fa anche da altre parti, come lo sta facendo nella Repubblica di San Marino se non senza una autorizzazione del Consiglio superiore della Magistratura. Ce l’ha il Prof. Millo questa autorizzazione? Mi rivolgo a lei Segretario Casali: Millo è stato autorizzato dal CSM?
Tornando alla condotta del Magistrato Millo a Bologna penso sia grave, anche se a noi a San Marino frega poco, l’usare il fax del Tribunale dei minori di Bologna per inviare le sentenze e provvedimenti al supremo Organo giurisdizionale Repubblica di San Marino (!!!) come si evince dalle sentenze in mie mani controfirmate dal cancelliere del Collegio dei Garanti.
Ritengo che un Giudice che utilizzi strumenti o risorse pubbliche di proprietà dello Stato Italiano per necessità personali (questo infatti è quello che fa il Dott.Millo utilizzando il fax del Tribunale dei Minori a Bologna per esigenze proprie quale Giudice a San Marino) dovrebbe porsi innanzi tutto un dubbio sulla propria etica in quanto ritengo che questo comportamento potrebbe avere anche altri risvolti penali, ma non spetta a me sindacare su questo punto.
A mio avviso resta il fatto che non sia moralmente possibile svolgere funzioni tanto alte e fondamentali per l’ordinamento giuridico e penale di due Stati vicini si ma profondamente diversi perché sarebbe minato il senso di sicurezza di ogni cittadino: in caso di eventuale conflitto fra poteri a quale dei due Stati il Giudice Millo attribuirà maggiore fedeltà? E, per noi sammarinesi, in momento di fortissima conflittualità con l’Italia non è di poco conto!
Già nelle sacre scritture c’era chi predicava che non si potesse servire Dio e a Mammona (Matteo: 6,24).
Ma Mammona forse non è San Marino! Ma forse è Italia!
Marco Severini
Direttore del Giornale.sm