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  • L’installazione dell’antenna a Gualdicciolo è al centro del comma Comunicazioni della Commissione consiliare aperta questa mattina.

    Estratto a cura della Dire degli interventi nella Commissione Consigliare di questa mattina. 

    (…) Le antenne per la telefonia mobile e il loro impatto ambientale e sulla salute sono al centro delle preoccupazioni di Elena Tonnini, Rete. “Il punto è che la politica ha il dovere di far funzionare la telefonia, di dare internet alle imprese- manda a dire-, ma anche di trovare la miglior soluzione possibile con il minor impatto sul territorio ed evitando- se possibile-  l’impatto sulla salute”. Tonnini, poi, insieme a Gian Carlo Venturini, Pdcs, e Alessandro Mancini, Ps, rilevano di aver ricevuto solo ieri sera gli emendamenti del governo sul progetto di legge all’ordine del giorno e chiedono di sospendere i lavori per avere il tempo di esaminarli.  Sempre i consiglieri di minoranza sollevano il tema della riunione di urgenza del Consiglio di previdenza con il presidente di Cassa di Risparmio e chiedono al Segretario di Stato Santi di avere delucidazioni in merito. 

    Matteo Ciacci, C10, risponde sull’antenna di Gualdicciolo: “Il sistema ad ombrello- che salvaguardia la salute pubblica- è garantito sopra i 24 metri di altezza degli impianti”, spiega, annunciando che ora si sta ragionando quindi di abbassare l’antenna dai 40 metri di altezza previsti. Per ultimo interviene il segretario di Stato Santi che risponde ad ogni questione sollevata. Sulle antenne sottolinea come  San Marino abbia “una legislazione puntuale che prende in riferimento valori molto prudenziali per le emissioni”. Quando si parla quindi di salute pubblica e antenne “stiamo continuando in maniera pretestuosa a fare riferimenti che non esistono- stigmatizza- ampiamente superati dalla legislazione e dalla realtà”. 

    Segretario di Stato Franco Santi. che interviene per ultimo che risponde ad ogni questione sollevata. Sulle antenne sottolinea come  San Marino abbia “una legislazione puntuale che prende in riferimento valori molto prudenziali per le emissioni”. Quando si parla quindi di salute pubblica e antenne “stiamo continuando in maniera pretestuosa a fare riferimenti che non esistono- stigmatizza- ampiamente superati dalla legislazione e dalla realtà”

    Gli interventi

    Elena Tonnini, Rete

    Intervengo sulle antenne. In particolare, il Castello di Acquaviva ha sollevato molte perplessità sull’impatto su salute e territorio. Qui non si sta parlando di un Paese diviso su chi vuole o meno che funzioni la tecnologia e la comunicazione. Interesse comune è creare infrastrutture tali in questo senso. Il punto è che la politica ha il dovere di far funzionare la telefonia, di dare internet alle imprese etc, ma anche di trovare la miglior soluzione possibile con il minor impatto sul territorio ed evitando- se possibile-  l’impatto sulla salute. Dovere della politica è trovare le migliori soluzioni possibili parlando con i cittadini, perchè non esistono un unico progetto e un’unica soluzione. Il governo ha deciso invece di portare avanti un unico progetto. Noi avevamo presentato alternative su cui non c’è stato modo di ragionare, sono iniziati i lavori dove le Giunte di castello avevano dato parere contrario e, in questi giorni, l’associazione micologica è interventua per salvaguardare il territorio, così come i cittadini di Acquaviva si sono mobilitati perché non giunti a conoscenza delle modifiche del piano originario. Non è ‘il sì o il no’, ma si chiede di ragionare insieme a cittadini e giunte per trovare la soluzione migliore. (…)

     

    Matteo Ciacci, C10

    Sulle antenne va valutata da una parte la salvaguardia della salute, dall’altra lo sviluppo delle Tlc. Dubbi e sollecitazioni da parte di alcuni cittadini e delle giunte di Castello ci sono stati e riguardano sostanzialmente l’impatto ambientale per Città e Acquaviva. Tenendo in considerazione entrambi gli aspetti- tutela della salute e salvaguardia dell’ambiente- si è partiti dal progetto Polab, con i lavori a Rovereta, Fiorina, Gualdicciolo. Il sistema ad ombrello- che salvaguardia la salute pubblica- è garantito sopra i 24 metri di altezza degli impianti. Si sta ora ragionando quindi di abbassare l’antenna, salvaguardando questo aspetto. Sono alcune risposte, si può ragionare su scelte che talvolta possono anche non piacere a qualcuno. A noi risulta che alcuni cittadini di Acquaviva pensavano tutto il contrario, ritenendo positive le risposte di Segreterie e dei tecnici. Il sistema microcelle diffuse non garantirebbe l’efficienza del sistema. Appalti: ad Acquaviva sono stati asegnati su una delibera del 2016 del vecchio governo, basata sul parere favorevole della Giunta. Prossimamente ci sarà un incontro per parlare di abbassare l’antenna, l’iter comunque è molto chiaro ed è agli atti.

    Franco Santi, segretario di Stato per la Sanità

    Sulle antenne, rispetto la mia competenza, quindi la tutela della salute, ribadisco ancora una volta che non è corretto oggi parlare di salute pubblica nell’installazione di impianti radiomobili. San Marino ha una legislazione molto puntuale che prende in riferimento valori molto prudenziali per le emissioni. Abbiamo un valore di riferimento dieci volte inferiore alla media europea. La stessa Associazione micologica si rifà nel suo intervento ad un principio prudenza..stiamo continuando in maniera pretestuosa a fare riferimenti che non esistono, ampiamente superati dalla legislazione e dalla realtà. Gli impianti sono autorizzati sulla base di una normativa molto più che prudenziale. L’altezza dei pali, in particol modo ad Acquaviva, risponde ad esigenze tecniche di potenza del segnale. Si devono superare le altezze degli edifici vicini. Ritorno poi sulla salute pubblica: abbiamo fatto due incontri con i cittadini. E si è ribadito il concetto: più c’è un segnale buono, più le antenne coprono il territorio e meno problemi per la salute ci sono. E’ l’uso dell’apparecchio infatti che può dare problemi perché ‘scalda’ e ha potenze di trasmissione che possono superare i limiti quando c’è poco segnale. Se vogliamo davvero tutelare la salute pubblica qundi dobbiamo installare antenne. Punto. (…)