L’INTERVENTO DI ALESSANDRO ROSSI SINISTRA UNITA

In questi giorni stiamo assistendo ad un vivace presentarsi sulla soglia dell’opinione pubblica di diversi opinion makers, di manifestazioni di sindacati, di lavoratori autogestiti e di diversi soggetti che reclamano il cambiamento. Le ricette e gli slogan sono più o meno gli stessi che la politica riproduce ciclicamente: “mandiamoli tutti a casa! basta con la vecchia politica! meritocrazia! bene del paese! PA piena di fannulloni, legalità, trasparenza”.
Ricette e slogan che i cittadini hanno già valutato e vagliato negli ultimi 20 anni, in alcuni casi lanciati dalle stesse persone, ma sui quali i cittadini hanno declinato l’invito facendo vincere la vecchia politica, anche nelle ultime elezioni!
Oggi questi slogan, questi personaggi vecchi e nuovi hanno una chance in più per ottenere il risultato di un cambiamento reale e produttivo che anche Sinistra Unita vuole.
Il disastro economico che si sta profilando, il senso di incertezza, l’inconcludenza della classe politica, la riduzione per alcuni settori dei tenori di vita, le difficoltà del fine mese, la morsa del credito al consumo e le scadenze dei mutui e dei leasing, la bolla immobiliare, la pressione dell’Italia, l’assenza di credito per le aziende, l’assenza di un futuro lavorativo stabile per le nuove generazioni sono un motore timotico di cambiamento che potrebbe produrre quella svolta tanto attesa, per incamminare il nostro Stato su principi di una democrazia moderna che funziona e che si potrebbe porre come esempio per l’Europa. Una comunità dove il merito deve essere superiore alle appartenenze politiche, dove vince la legalità.
Ma come in tutti i momenti di biforcazione si possono scegliere strade diametralmente opposte ed i rischi di scontro sociale e di uno scivolamento ulteriore della democrazia sono molto alti.
Mi permetto quindi di segnalare alcune critiche e alcune proposte per cercare di raggiungere veramente un cambio di sistema, un innalzamento degli standard democratici ed una sostenibilità controllata dei tenori di vita.
I vecchi ed i nuovi opinion makers commettono un errore fatale quando bersagliano indiscriminatamente senza fare nomi e distinzioni tutti i politici o interi settori della PA, come il caso dell’Ufficio Tributario colpito con argomentazioni non tutte veritiere dal Dottor Dario Manzaroli: non si produce il cambiamento additando accuse verso intere categorie e senza dati circostanziati e comprovati, sarebbe opportuno che chi lancia accuse facessi i nomi ed i cognomi e circostanziasse, perché personalmente, insieme a molti altri, non gradisco essere accomunato con certa gente che tra l’altro ho anche contribuito a mandare a casa.
Credo che per realizzare una San Marino migliore dopo la denuncia dell’insostenibilità esistente, il primo passaggio obbligato è quelli del ripristino della legalità, della fine del regime di impunità che vige a San Marino da troppo tempo a tutti i livelli e che ha fatto comodo alla maggioranza del Paese.
Non è statisticamente possibile nemmeno in un piccolo contesto come il nostro che non si siano mai evidenziati e colpiti casi di corruzione politica, non è possibile non sapere se nel nostro tessuto economico scorrazzano personaggi legati alla malavita organizzata, non è possibile che i processi per le colossali frodi carosello per importi colossali, per i reati di falsa testimonianza e per tutto quanto di illegale che si è verificato, compreso le responsabilità delle morti sul lavoro, finiscano tutti in prescrizione.
Questa impunità, questa melassa dell’illegalità se la non la elimineremo subito colpirà anche le persone oneste, politici e comuni cittadini. E in parte le sta già colpendo, come deterioramento complessivo dell’immagine del Paese all’esterno e li colpirà ancora di più perché saranno accomunate insieme ai disonesti da chi non sopporterà più il degrado che si sta riproducendo nel Paese.
Senza una giustizia che punisca chi sbaglia non possiamo reclamare una nostra sovranità! Senza il rispetto delle regole non possiamo considerarci un Paese Civile, senza riuscire ad emarginare chi sbaglia, ed i dati ci sono già tutti, non potremo mai ripartire a meno di diventare il paese della mafia.
Ma per avere una nuova giustizia, un nuovo Stato, una nuova Democrazia occorre portare al vertice persone immuni dal vecchio sistema, credibili e capaci.
Ben vengano dunque le manifestazioni contro il vecchio e contro la politica, ben vengano gli opinion makers nuovi e vecchi, ben venga una riflessione collettiva sul futuro di San Marino, ma quello che vuole il sottoscritto e Sinistra Unita non è un futuro migliore per i nostri figli – in nome di un futuro migliore si sono commesse i peggiori crimini – quello che vogliamo è un “adesso” migliore, giustizia ora e subito per tutti i cittadini, e chi ha sbagliato deve pagare, chi è stato coinvolto nelle frodi carosello deve pagare (i dati l’ufficio tributario li ha o li deve avere), chi ha speculato sul territorio deve pagare (politica e costruttori), chi ha corrotto e o si è fatto corrompere deve pagare! La catena di rappresentanza dell’economia dell’illegalità va spezzata, il senso di impunità per tutto e per tutti va cancellato.
Il primo passo è quindi la denuncia, ma sarà solo il primo. Per questo come Coordinatore di Sinistra Unita invito i nostri simpatizzanti e tutte le persone che non vogliono essere accomunate nel calderone del Paese di Alì babà e dei 40 Ladroni di sostenere sia la manifestazione della CSU sia a quella dei giovani cittadini del “sotto-Marino” per denunciare il degrado del Paese e per chiedere trasparenza e legalità e per mettere in moto le particelle del cambiamento.
Abbiamo dato sostegno all’ANIS, nonostante le loro responsabilità, quando hanno parlato di Legalità e trasparenza. A maggior ragione diamo sostegno al sindacato, che ha brandito lo stesso tema con forza e decisione.
Non me ne voglia il sindacato ma se fossi stato in loro io avrei cercato di costruire un fronte comune su questo tema con tutti coloro che in buona fede lo hanno reclamato, anche un parte dell’ANIS ed in particolare con chi non ha responsabilità nel passato.
Per questo avrei preferito un’unica manifestazione con i giovani protagonisti e con dietro tutti coloro che hanno resistito al regime delle impunità. Solo i giovani sono totalmente immuni dal sistema e credibili; separando le forze del cambiamento, solo perché non si parla lo stesso linguaggio, si rischia di non produrlo! Occorre uno sforzo per un linguaggio comune e per trovarlo chi ha fatto parte del sistema, compreso il sottoscritto, anche se ha combattuto e realizzato passaggi importanti per il miglioramento democratico del nostro Paese, è necessario faccia un bagno di umiltà e una assunzione della propria seppur piccola propria quota parte di responsabilità per aver di fatto permesso ad altri di portare il Paese a questo punto. E lo deve fare prima di per potere rialzare la testa con fierezza, prendere le distanze dalla parte corrotta del Paese e richiedere con credibilità e realizzare: cambiamento e giustizia, ora, subito, adesso!

Alessandro Rossi
Coordinatore Sinistra Unita