L’INTERVENTO DI GIOVANNI LONFERNINI AL CONGRESSO DI AP

Presidente, Signore e Signori,

vorrei in primo luogo porgere un sentito ringraziamento, a nome dei Democratici di Centro, per l’invito a portare un indirizzo di saluto a questo Vostra prima Assise.

Il tema che Alleanza Popolare pone, è indubbiamente ambizioso: conciliare le istanze di cambiamento con l’esigenza di governabilità.

Si tratta di una sfida ardua, perché  la politica sammarinese è entrata nel ventunesimo secolo col passo lento di una diligenza a cavallo che procede lungo strade tortuose e polverose rischiando di perdere ancora una volta l’appuntamento con il processo di modernizzazione del paese.

Il Vostro Movimento è nato per cambiare e il cambiamento per voi, come anche per noi, comincia dalla politica.

In questi anni abbiamo vissuto con insofferenza il tema del ricambio generazionale: abbiamo invocato il ricambio generazionale a tutto campo.

Ma il problema del ricambio è ancora lì, irrisolto.  Sia per la maggioranza che per l’opposizione. 

Noi riteniamo che oggi ci voglia serietà e fiducia, partendo da un esame di coscienza.  Un esame di coscienza collettivo è segno di serietà, di onestà e di pulizia morale. 

L’atto di onestà che noi abbiamo fatto è stato l’ammettere, senza se e senza ma, la nostra sconfitta nella scorsa tornata elettorale.

Perché chi fa politica è onesto nel suo rapporto con il Paese, se riconosce le sue sconfitte.

L’opposizione il dovere di rispettare la legittimità elettorale della maggioranza, ma di vedere discusse sempre le proprie ragioni e controllare l’operato dell’esecutivo.

Ribadisco questo principio, per noi sacrosanto, perché ieri sera ho ascoltato un invito all’opposizione, da parte del Segretario Valentini, a “cambiare passo”.

Parlare della necessità di un coinvolgimento diverso della minoranza, non per cercare nuovi equilibri politici, ma per condividere i passaggi che devono disegnare la San Marino del futuro è quanto mai auspicabile.

Si tratta di un invito importante, che non decliniamo, a cui deve corrispondere però un eguale “cambio di passo “ anche della maggioranza.  La mia non è una polemica, perché le difficoltà che sta attraversando il Paese hanno la priorità su tutto, beghe politiche incluse.

Se però si vuole un coinvolgimento diverso, diversa però deve essere la dialettica tra le parti.

Il Consiglio Grande e Generale non deve essere considerato alla stregua di un impiccio; la nostra Assemblea legislativa non è un qualcosa che può essere tollerato se non disturba il manovratore.

Chi vince guida il Paese, lo rappresenta e non ne diviene il proprietario.

Chi vince deve rispettare anche gli altri perché anche noi, che siamo forze di opposizione, rappresentiamo i sammarinesi esattamente come li rappresentano i partiti del Patto per San Marino. 

Perché chi guida ha un supplemento di responsabilità e deve farsi carico anche di chi non condivide.

Già da tempo fra i DdC e la Vostra formazione politica, che da questa sera intraprende un’ulteriore evoluzione del proprio assetto, esiste un patrimonio comune fatto di confronto e di dialogo.

Molti sono stati i momenti in cui si sono realizzati sia convergenze importanti che iniziative comuni.

Ma ci sono state anche occasioni – recentemente – dove non abbiamo condiviso le stesse posizioni, è evidente.

Alleanza Popolare ha però dimostrato attraverso l’azione del Vostro coordinatore Mario Venturini, in questi mesi, rispetto ed attenzione nei confronti del nostro Movimento.

Non possiamo che sottolineare e rimarcare, ad esempio,  la Vostra disponibilità e collaborazione nel favorire – tramite il Vostro rappresentante Assunta Meloni – l’ingresso del nostro Movimento all’interno del Gruppo Parlamentare presso il Consiglio d’Europa nella famiglia dei Liberali e Democratici Europei. Un atto politicamente né scontato ed irrilevante.

Ci piacerebbe porre un tema, in conclusione, che aveva trovato interesse nel vostro Movimento al termine della nostra conferenza politica dello scorso 18 Aprile: quello di riflettere sulla possibile costruzione in termini prospettici di un’area politica mediana di cui si avverte l’esigenza.

Per non apparire fazioso riprendo proprio la riflessione che l’amico Tito Masi sviluppò – a commento della nostra iniziativa – sulle pagine di una testa locale in cui sosteneva: “ Sono convinto che il percorso politico iniziato con la nuova legge elettorale, che abbiamo fortemente voluto, non sia concluso. Personalmente condivido la proposta di avviare un processo di aggregazione per rendere più forte il centro riformista sammarinese, come ritengo indispensabile, e l’ho più volte sostenuto, superare la frammentazione eccessiva che continua a pesare negativamente sulla nostra vita politica”.

Si tratta di un ragionamento condiviso anche dai DdC.  Un ragionamento niente affatto semplice, lungo ed estremamente complesso che potrà avvenire non solo sulla base di effettive convergenze programmatiche ma anche dall’effettiva verifica di affidabilità, onestà ed autonomia delle organizzazioni politiche e delle persone che le compongono.

Un ragionamento che è nostro interesse comunque coltivare con voi, con calma, nel rispetto dei ruoli senza dare adito a chi potrebbe interpretarla come un’operazione di potere.

I DdC sono forza d’opposizione e svolgeranno questo ruolo al meglio delle proprie possibilità, come ha fatto in passato, con senso di responsabilità verso il paese. Lo ribadiamo.

Non siamo una forza che vuole lucrare consenso cavalcando sentimenti antinazionali: lo abbiamo dimostrato collaborando sulle leggi “Moneyval” e riconoscendo, con realismo, i risultati recenti da parte del Governo.

C’è nel Paese un forte vento, gonfio di malumore e di scetticismo, ma anche ansioso di ricollegare i fili di un discorso pubblico, che chiede a tutti i Partiti di aprire un ragionamento nuovo sui caratteri della nostra democrazia e della sua organizzazione.

E’ una domanda diffusa tra i tanti chi chiedono una politica magari più silenziosa, meno appariscente, fatta di meno lotte per il potere e di più dialogo e servizio alla società.

Si tratta di una domanda che nel dibattito di questi giorni andrete certamente ad affrontare.

Grazie per la Vostra attenzione

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