Cari Concittadini, proprio da qui, dal Teatro Concordia, il 28 luglio di 67 anni fa il corteo popolare del movimento antifascista partì alla volta di Palazzo Pubblico per chiedere ufficialmente alla Reggenza lo scioglimento del Consiglio Grande e Generale e l’istituzione di un Governo provvisorio. Dopo soltanto qualche ora, la Reggenza accolse le proposte del movimento antifascista e, quindi, decretò la fine della dittatura che ha caratterizzato la vita politica ed istituzionale della Repubblica di San Marino per oltre venti anni. A tanti anni di distanza da questa grandissima conquista democratica, il popolo sammarinese non deve dimenticare gli sforzi, le battaglie e i sacrifici prodotti da innumerevoli nostri concittadini per riportare la libertà e la democrazia nel nostro Paese. A mio parere, la politica di oggi deve essere rigorosa ed intransigente nel difendere due valori, libertà e democrazia, che da oltre 1700 anni caratterizzano la statualità della nostra amata Repubblica. Il Partito Socialista Riformista, anche stasera, ribadisce di voler proseguire sulla strada tracciata dal movimento socialista sammarinese nel corso della sua secolare storia e continuerà ad impegnarsi sino in fondo per difendere e rafforzare il sistema democratico sammarinese. Per queste ragioni, ritengo sia importante che rimanga ben impresso l’insegnamento di un grande socialista italiano che ha pagato con la propria vita la lotta contro il regime fascista, Giacomo Matteotti, il quale affermava “Uccidete pure me, ma la mia idea non la ucciderete mai!”. Ebbene cari concittadini, non dobbiamo avere paura di portare avanti gli ideali, i valori e i principi nei quali crediamo, soprattutto se grazie ad essi possiamo garantire la difesa della sovranità del nostro Paese.
Il 28 luglio 2010 si inserisce in un momento particolarmente delicato e difficile per la Repubblica di San Marino. Le difficoltà del sistema imprenditoriale causate dagli effetti del decreto incentivi; le criticità del sistema bancario e finanziario; gli inesistenti rapporti con la Repubblica Italiana; lo stato di precarietà dei conti pubblici; gli inconfutabili dati relativi al calo del Pil nel 2009 ( – 8,42%), impongono una riflessione approfondita e l’individuazione immediata di soluzioni per affrontare una crisi economica e sociale senza precedenti, che potrebbe sfociare in una crisi sistemica con conseguenze drammatiche per i nostri concittadini. La politica deve compiere un deciso salto di qualità e lo deve fare velocemente, perché già dai prossimi mesi di fronte a noi si presenteranno sfide immense che dovranno essere affrontate con determinazione e con coraggio dall’intera classe politica. Al Paese, oggi, non serve la politica dei no, la politica dei veti, la politica dei personalismi, la politica dei burocrati; al Paese, oggi, serve una politica coraggiosa che sia in grado di occuparsi delle reali problematiche del popolo sammarinese e che sia capace di compiere quelle scelte coraggiose indispensabili per garantire un futuro di sicurezza, benessere e libertà ai nostri concittadini. Serve urgentemente un cambio di passo e noi del Partito Socialista Riformista, attraverso la nostra azione politica, dovremo favorirlo.
Purtroppo, i fatti oramai hanno sancito la totale incapacità dell’attuale esecutivo a produrre questo cambio di passo. Il Governo del Patto, a mio parere, si sta avviando verso l’esaurimento della propria azione. I risultati annunciati nell’ambito del rapporto con l’Italia, purtroppo per il Paese (!), non si intravedono all’orizzonte, la completa assenza di un complessivo progetto economico sta aggravando le difficoltà dell’apparato produttivo e dei servizi e le contraddizioni emerse ultimamente tra i partiti della maggioranza stanno evidenziando le distanze di vedute sui possibili interventi anti-crisi. Le favole e gli slogan, che hanno caratterizzato l’attività dell’attuale maggioranza in questi primi 20 mesi di legislatura, non reggono più e tra i cittadini sammarinesi sta maturando la consapevolezza che questo Governo sia inadeguato a traghettare il Paese fuori dalla odierna fase di emergenza.
Tuttavia, non è il momento di piangerci addosso e di farci prendere dalla disperazione. San Marino ha le risorse umane, intellettuali e materiali per superare le difficoltà di oggi e per recuperare il tempo perduto e le opportunità lasciate per strada negli ultimi 15 anni. Ovviamente la politica dovrà guidare questo percorso di “rinascita” del Paese, ma per far ciò, è necessario chiudere l’attuale fase politica ed aprirne una completamente nuova, che segni una netta discontinuità con il passato e che favorisca un radicale cambiamento. Un cambiamento che dovrà principalmente contraddistinguersi per due aspetti: rinnovamento dei metodi di gestione della cosa pubblica e della classe dirigente e la realizzazione delle riforme per la San Marino futura. L’obiettivo deve essere quello di creare una San Marino moderna ed evoluta, una San Marino che metta tutti i giovani nelle stesse condizioni per poter realizzare il loro progetto vita a prescindere dalla posizione sociale di partenza. La San Marino del terzo Millennio a me piacerebbe poterla definire “La San Marino delle Opportunità”. Ecco le ragioni per cui il Partito Socialista Riformista lancia, già da questa sera, una serie di temi da inserire nel dibattito politico dei prossimi mesi con l’obiettivo di iniziare la costruzione della nuova San Marino: riconversione del sistema economico; rafforzamento dell’Università; potenziamento della formazione scolastica e post-scolastica; maggiore integrazione dell’Unione Europea; riforma della P.A.
Alla Repubblica di San Marino serve una svolta democratica sostenuta politicamente dalle forze sane e responsabili e condivisa dalla società civile. E’arrivato il momento della responsabilità e del coraggio. Solo in questo modo il Paese potrà salvarsi. Il Partito Socialista Riformista è pronto a condividere con le forze centriste disponibili alle riforme e al cambiamento un grande progetto politico, economico e culturale indirizzato alla realizzazione della San Marino dei prossimi 20 anni.
Si chiuda una fase politica e se ne apra una nuova all’insegna del cambiamento e della discontinuità con il passato.
Cari Concittadini,
non dobbiamo avere paura del cambiamento, perché soltanto in questo modo riusciremo a salvare la nostra Repubblica da un declino che ad oggi appare irreversibile.
Simone Celli – Segretario Politico PSRS