
Arrivano nuovi strali contro il Movimento 5 Stelle da parte dell’ex deputato Alessandro Di Battista. L’esponente politico non perde occasione per criticare l’operato dei suoi vecchi amici di cordata e, ancora una volta, lo fa utilizzando i social media. Questa volta a irritare Di Battista è stato l’incontro tra il premier Mario Draghi e il leader dei pentastellati Giuseppe Conte. L’esito del colloquio non è piaciuto per niente all’ex parlamentare. “E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani”, ha scritto sulla sua pagina Facebook Di Battista, usando un tono ironico ma severo.
Al politico, grillino della prima ora, non va giù che il Movimento sia ancora legato mani e piedi al governo Draghi. Conte “esprime a Draghi il proprio disagio – ha continuato Di Battista – come se uno dei peggiori presidenti del Consiglio della storia fosse un prete nel confessionale”. Una stilettata netta all’ex presidente del consiglio, condita da altre critiche. “Chissà, magari il Movimento uscirà dal governo dopo l’estate – ha concluso l’ex deputato – quando i parlamentari avranno maturato la pensione. Magari uscirà dopo la finanziaria, momento d’oro per chi è alla ricerca di denari da trasformare in markette elettorali. O forse non uscirà mai. Come è stato possibile ridurre la più grande forza politica del Paese nella succursale della pavidità e dell’autolesionismo?”.
Intanto, Conte si è confessato in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. L’ex premier ha commentato il colloquio avuto con il presidente del consiglio Draghi. “La nostra comunità sta con un piede fuori dal governo. Servono ragioni per restare dentro l’esecutivo, vogliamo risposte vere e risolutive entro luglio”. Il leader dei pentastellati ha ammesso di essere in sofferenza, soprattutto perché non ci sono più le cabine di regia e nei rapporti tra Parlamento e governa regna il caos. Il Movimento ha problemi anche con il Pd. “Noi non subiamo diktat che lasciano il tempo che trovano – ha detto Conte – il Movimento andrà in alleanza solo se ci sarà piena condivisione sui programmi e coesione, piena collaborazione. Sono le nostre condizioni”.
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