L’Iran è pronto alla guerra in Siria Patto con Mosca per l’attacco di terra

ASSAD 1DIECI GIORNI fa i soldati iraniani sono sciamati a centinaia nel nord della Siria. Parteciperanno assieme all’esercito di Damasco e agli Hezbollah libanesi a una vasta offensiva nella provincia settentrionale di Idlib e nelle aree di Homs e di Hama. Il territorio di Iblib è caduto in larga nelle mani dei qaedisti di Jabat al Nusra e dei loro alleati di Ahrar as Sham. La controffensiva potrebbe allargarsi anche a Palmira, nella Siria centrale. Teheran ha mobilitato anche milizie sciite irachene e piccoli contingenti di correligionari afgani. Marziyeh Afkham, portavoce del ministero degli esteri iraniano, ha dichiarato all’agenzia Irna che il suo Paese «riconosce nell’operazione militare della Russia in Siria un passo della lotta al terrorismo che rappresenta una minaccia comune alla pace e alla sicurezza regionale e globale».

HOSSEIN Salami, comandante dei Pasdaran, in un discorso ai paramilitari Basiji, ha ribadito che «Assad è una parte importante della soluzione». Gli aerei da guerra russi continuano le incursioni. Il portavoce del ministero della difesa Igor Konashenkov ha precisato che hanno distrutto un quartier generale e un deposito di munizioni vicino a Idlib, un punto di comando nell’area di Hama e una fabbrica di autobomba vicina a Homs. Nella notte i caccia di Mosca hanno compiuto 8 missioni polverizzando altri 4 obiettivi. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani i raid hanno preso di mira Jisr al Shughur, una zona controllata da Jabhat al Nusra, il braccio siriano di Al Qaeda, e dai suoi alleati che hanno cacciato i miliziani in nero di Abu Bakr al Baghdadi. Ieri i Sukhoi Su-24M e Sukhoi Su-25M hanno attaccato cinque obiettivi dell’Isis, ha annunciato Igor Konashenkov. In due incursioni 4 aerei russi hanno sganciato venti missili su un campo della brigata Suqour al Jabal (I falconi della montagna) nella provincia di Idlib, ha rivelato il comandante Hassan haji Ali. I suoi uomini erano stati addestrati dalla Cia in Qatar e in Arabia Saudita. Un gruppo di opposizione turcomanno, la Syrian Turkmen Assembly, sostiene che i bombardamenti russi sono costati la vita a decine di civili e a miliziani laici dell’Esercito Libero della Siria nei dintorni di Homs e di Hama.

MOSCA ha rafforzato il suo dispositivo militare inviando navi cisterna delle Flotte del Baltico e del Mar Nero. I cargo sono diretti al porto siriano di Latakia, vicino all’aeroporto di Hmeim nel quale Mosca ha concentrato una cinquantina di jet. Sono Sukhoi Su 24M e 34, aerei d’assalto Sukhoi Su 24Sm e caccia multiruolo SU-30 SM, ai quali si sono aggiunti elicotteri d’assalto MI-24 ed elicotteri multiruolo MI-8. Il dispositivo comprende anche fanti di marina, almeno 500, e teste di cuoio basate a Novorossiisk. L’esibizione di forza militare manda in solluchero il premier sciita iracheno Haider al Abadi. «La Russia – gioisce –vuole davvero combattere l’Isis e guidare la sua macchina da guerra contro il Califfato. l premier turco Recep Tayyip Erdogan non nasconde la sua ostilità. Annuncia che il suo Paese «non può essere messo di fronte al fatto compiuto» e che il popolo siriano non può essere costretto a scegliere fra «il regime che lo massacra e le organizzazioni terroristiche». Ieri a porte chiuse sono stati processati nella capitale quattro ex magistrati e un ex ufficiale trasferiti e sospesi perché ordinarono il sequestro di veicoli degli 007 del Mit carichi di armi e di munizioni destinati agli islamisti che combattono il presidente siriano Bashar Assad.

IL MESSAGGERO