Lisbona, tragedia sulla funicolare della Gloria: 17 morti e 21 feriti, tra loro anche una cittadina italiana

È diventato un giorno di lutto nazionale in Portogallo quello di ieri, mercoledì 3 settembre, dopo il disastro della storica funicolare da Glória a Lisbona. L’icona cittadina che collega la parte bassa della capitale al Bairro Alto si è trasformata in una trappola: uno dei due vagoni è deragliato e si è schiantato contro un edificio vicino ai binari.

Il bilancio, aggiornato dalla Protezione civile portoghese, parla di 17 morti e 21 feriti, fra i quali undici stranieri. C’è anche una donna italiana, originaria dell’Aquila e ricercatrice, rimasta lievemente ferita mentre viaggiava con il figlio piccolo, che per fortuna è rimasto illeso. Nell’impatto hanno riportato traumi anche un bambino e la madre incinta, sebbene in modo non grave. Tra le vittime, invece, figura il conducente del mezzo.

Secondo le prime ricostruzioni dei vigili del fuoco, a causare la tragedia potrebbe essere stato il cedimento di un cavo o un guasto al sistema frenante, che ha fatto perdere il controllo della vettura proprio nel tratto più alto della salita. Il convoglio si è accartocciato contro un edificio vicino a Plaza de los Restauradores, seminando il panico anche tra i passanti, fuggiti verso Avenida de la Libertad.

Il sindaco Carlos Moedas e il ministro delle Infrastrutture Miguel Pinto Luz si sono recati subito sul posto, parlando di un incidente senza precedenti. Dal Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa e dal premier Luis Montenegro sono arrivate le condoglianze ufficiali, mentre in tutto il Paese è stato proclamato il lutto nazionale.

L’Elevador da Glória, monumento nazionale dal 2022, trasporta fino a un milione di passeggeri l’anno. Eppure la manutenzione resta sotto la lente: i sindacati avevano più volte segnalato problemi e l’ultima gara d’appalto per rinnovare gli interventi era stata annullata. L’azienda Carris, che gestisce i trasporti di Lisbona, difende la regolarità delle ispezioni, ma ha comunque avviato un’inchiesta interna.

Un’icona del turismo e della vita quotidiana lisbonese, inaugurata nel lontano 1885, si è trasformata in teatro di una delle pagine più nere per la città. In molti, ora, oltre al cordoglio, chiedono chiarimenti e responsabilità: il fascino di un monumento non può mai oscurare il dovere della sicurezza.