L’Isis pianifica lo sbarco: “Siamo in Libia, a sud di Roma”. Tradotto: “Stiamo arrivando”

isisUn conto è stare in qualche buco sperduto della Siria o dell’Iraq. Un altro sulle rive del Mediterraneo, e quindi a poche centinaia di chilometri dall’Europa. O meglio, dall’Italia. Nelle scorse ore, i jihadisti dell’Isis hanno preso il controllo di alcune aree costiere della Libia, puntando a prendere il controllo dell’intero paese. Non per nulla, ioeri la farnesina ha orinato agli italiani di lasciare il Paese e chiuso l’ambasciata italiana a Tripoli. Il paese è completamente fuori controllo, una polveriera. A poche centinaia di chilometri da noi. E i fanatici del califfato hanno iniziato a sparare alto contro il nostro Paese. Poche ore fa, uno dei militanti spiegava sui social network come di fatto il nostro Paese si trovi ora a portata di missile. “Colpiamoli con uno scud” era l’incitamento ai compagni. Capirai…la Libia è zeppa di armi lasciate lì e finite in chissà che mani quando il regime del colonnello Gheddafi è stato fatto crollare. Poi nel mirino è finito il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, definito “un crociato”. E di conseguenza il nostro Paese, a questo punto ufficialmente indicato tra quelli nemici. Oggi un altro intervento sui social ha fatto notizia. Dice così: “Siamo a sud di Roma. In Libia”. Tradotto: “Stiamo arrivando”. Il Giornale.it